Pubblico volentieri sul mio sito l’accorato appello dei sindaci della montagna della provincia di Forlì e Cesena, territorio al quale sono profondamente legata. Mia madre ha insegnato per qurant’anni nella scuola pubblica di questa provincia e per molti anni nelle scuole di montagna.
Ricordo con precisione i racconti della sua esperienza che giudicava la più importante e formativa, vissuta a contatto non solo con gli alunni ma con tutta la comunità che riconosceva alla scuola un ruolo sociale di primaria importanza.
Erano i primi anni cinquanta e l’estrema povertà in cui versava la popolazione di montagna nell’immediato dopoguerra spinse i Costituenti ad inserire nel testo della Costituzione (art.44) un’apposita norma a favore dei territori montani. Oggi la situazione è profondamete modificata e da una visione della “montagna come problema” si è passati a quello della “montagna come risorsa” per l’immenso valore ambientale e per il patrimonio di risorse che essa contiene.
Questa nuova prospettiva, che attende anche una nuova impostazione normativa e istituzionale, contrasta evidentemente con ogni intervento che tenda ad impoverire i territori di montagna e a non assicurare diritti sociali e civili ai cittadini. Primo fra tutti il diritto all’istruzione. Il Partito Democratico ha condotto una lunga campagna di informazione sulla Legge 169/2008 voluta dal Ministro Gelmini e ha difeso in aula, così come in tutte le sedi competenti, la scuola pubblica da questa azione di governo che impoverisce tutto il mondo della scuola, non garantisce ai cittadini pari opportunità di accesso all’istruzione pubblica e mette in serio pericolo di sopravvivenza le comunità dei centri di montagna.
Alle famiglie, agli insegnanti, agli allievi e ai sindaci della montagna della provincia di Forlì e Cesena esprimo la mia solidarietà. Agirò con i mezzi a mia disposizione perchè il loro appello sia ascoltato dalle auotorità competenti.
On.Sandra Zampa
Le comunità di montagna, in particolare, vivono in questi tempi problemi aggravati da una crisi che coinvolge l’intera nazione ma che appesantisce la loro situazione di territori economicamente e socialmente più deboli correndo il rischio di pagare un prezzo troppo alto che comprometta , senza possibilità di ritorno, la permanenza di servizi e attività rompendo i fragili equilibri che ancora consentono la presenza di un tessuto comunitario.
La realtà culturale e sociale dei piccoli comuni, si è rivelata, in molteplici contesti, fonte di ricchezza in termini di patrimonio umano, ambientale e tutela del territorio. In questi contesti locali decentrati la presenza della scuola ha la duplice funzione di assolvere al compito formativo dei residenti e di essere luogo aperto alla cultura per tutta la comunità. Oltre, naturalmente, a mantenere salde sul territorio famiglie che, altrimenti, sarebbero costrette ad emigrare per cercare altrove i servizi mancanti.
La creatività e la buona volontà di coloro che operano all’interno della scuola nulla possono di fronte ad un piano di razionalizzazione delle risorse che ha come unico parametro di riferimento il solo dato quantitativo, e, se da un lato si riconosce la necessità di un maggior rigore, peraltro già in atto e praticato nell’erogazione dei servizi alle nostre Comunità, dall’altro non si può che segnalare con forza che questo agire indifferenziato possa nuocere fortemente al processo formativo e, quindi alla crescita di bambini e ragazzi.
I recenti provvedimenti ministeriali in tema di organici dei docenti rischiano di smantellare le nostre scuole dell’infanzia, primaria e secondaria di 1° determinando un incolmabile depauperamento del tessuto vitale dei nostri paesi spesso molto distanti da centri maggiori e in situazioni orografiche che rendono difficili i trasporti e le comunicazioni.
Questa situazione è vissuta con grave preoccupazione dalle nostre comunità, in particolare dalle giovani famiglie, che vedono ridursi le possibilità di permanenza .
Ci facciamo interpreti del forte disagio che rischia di pregiudicare la sopravvivenza dei piccoli comuni di montagna e
chiediamo
alle Autorità Scolastiche Statali, Regionali, Provinciali e locali, ed alle Amministrazioni Regionale e Provinciale , per quanto di competenza, di rivedere , per le zone di montagna, i criteri di costituzione delle sezioni di scuola materna e delle classi di scuola primaria e secondaria di primo grado e di assegnazione degli organici dei docenti al fine di garantire concretamente ed effettivamente la permanenza della scuola assegnando le risorse educative necessarie per garantire le condizioni per le pari opportunità di accesso al sapere e, nel contempo, di impegnarsi a collegare, quanto prima, i nostri territori con la banda larga che nel settore scolastico aprirebbe nuove prospettive didattiche.
08 maggio 2009
I Sindaci dei Comuni di
Portico e S.Benedetto (FC) – Betti Mirko
Premilcuore (FC) – Capacci Luigi
Santa Sofia (FC) – Foietta Flavio
Tredozio (FC) – Versari Pier Luigi
Verghereto (FC) – Camillini Fedele