Ho ricevuto qui sul mio sito, la lettera di una elettrice amareggiata.
Penso che la critica sia non solo un diritto per chi la promuove, ma anche una opportunità di riflessione per chi la riceve.
Se vengono, accetto le critiche, e rispondo. Oggi ho risposto così:
Cara Carmela,
comincio a risponderti partendo dall’ultimo fra i punti che mi proponi; il più facile.
La mia candidatura è nata su proposta di una donna impegnata da tempo in politica. La sua indicazione è stata accolta ed ha percorsol’unico itinerario possibile con questa legge elettorale, fino ad arrivare alla mia candidatura.
Questo per quanto riguarda la mia candidatura.
Le tue critiche al PD e, più in generale, al sistema politico ruotano tutte attorno al tema delle candidature. E questo mi sembra un loro limite. Credo tu sappia, infatti, che è sempre la legge elettorale a determinare
il metodo con cui si formano le candidature e che l’attuale legge, il “Porcellum” (così soprannominato perchè il presentatore della legge, Roberto Calderoli, lo ha pubblicamente definito “una porcata”), non è certo una responsabilità da attribuire al PD.
Questo pasticcio di legge elettorale è stato deciso e approvato dal centrodestra, e L’Unione ha votato contro. Molti esponenti del PD hanno raccolto le firme e sostenuto il Referendum per abrogare questa legge, Referndum che, come sai, non si può tenere quest’anno proprio perchè stiamo correndo alle elezioni. Lla nostra parte ne ha tratto grande danno inseme a tutto il paese. E’ bene non dimenticarlo.
Prima del “Porcellum” era in vigore il sistema uninominale maggioritario, nato sulla spinta del vittorioso Referendum sulla preferenza unica promosso dalle forze di sinistra. Quello era un sistema che legava il candidato o la candidata al proprio territorio, responsabilizzandolo in prima persona.
Certamente sai anche che non e’ stato possibile, visti i tempi e l’assenza di regole al riguardo, scegliere i candidati per questa tornata elettorale col sistema delle Primarie. Primarie che, è bene ricordare anche questo, sono state inventate da Prodi e dall’Unione e poi adottate anche per scegliere i vertici del PD ed il nostro candidato premier. Su questo non accettiamo lezioni da nessuno.
Nelle liste del PD che giudichi con tanta severità ci sono oggi molti volti nuovi.
Ci sono tanti giovani e tante donne. Credimi, questo oggi non è poco; e chi di noi si impegnerà davvero a portare a termine quel cambiamento nei rapporti con gli elettori che tu auspichi, avrà modo di dimostrarlo coi fatti.
Io sarò fra questi, contaci.
Ho già cominciato a farlo lavorando come candidata in mezzo alla mia gente; tu mi hai scritto ed io ti ho risposto appena gli impegni di questa campagna me lo hanno consentito.
Ti auguro di votare bene,
S. Z.