L’eredità di Prodi è ingombrante o è una risorsa ?
“Naturalmente è una risorsa. La gente ha ben distinto tra responsabilità e capacità e ha visto nel prof uno che ce l’ha messa tutta, un servitore del paese”.
Sandra Zampa, 52 anni, romagnola di Mercato Saraceno a Bologna dal ’75, fino aieri capo ufficio stampa di Romano Prodi, ha subito copiato il “capo”. Ha scelto infatti un pulmino per percorrere la strada da qui alla Camera, e ha imbarcato tutte le altre candidate del Pd. Contrariata da una politica che “ancora, purtroppo, arruola le donne all’ultimo momento per equilibrio di genere”. Grata a “tanta gente, mi sono sentita molto aiutata”. Vorrebbe entrare nella commissione Cultur. “Mi piacerebbe aiutare la nostra università a restare in alto nella graduatoria – confida -. Vorrei contribuire a riportarla molto in mezzo alla città. Si devono fare cose insieme, gli studenti si devono sentire più a casa loro”.
Chi sta incontrando in queste settimane ?
“Persone diverse in tutta la regione. Operai, muratori, molti giovani, le donne ospitate nella casa per non subire violenza (NonDaSola, n.d.r.), esperti d’ambiente. E poi una volta alla settimana c’è qualche amico che mi invita a cena e porta qualche elettore incerto.
Copia anche Veltroni. Gli incerti si convincono ?
“Certo che sì. Ad esempio quando speigo quel che ha fatto il governo.”
Chi più preparata di lei…
“Ho visto tutto con i miei occhi. E non mi fa velo la grande stima e l’affetto per il prof. La gente sa che ho lavorato con lui. Tutti a ripetermi: <<gli dica che questo paese gli deve molto>>.
Che consigli le ha dato Prodi ?
“Lui non ti da mai consigli, insegna comportandosi in un certo modo. In questi anni ho imparato enormemente dal prof, da molti punti di vista. A mantenere la calma, a documentarmi, a sapere quali sono i problemi”.
E quali sono i problemi di Bologna ?
“Bologna ha soprattutto bisogno di sapere quanto è bello essere Bologna. Quando vedi le altre città capisci che non ha grandi emergenze. Poi anch’io provo fastidio per i muri scarabocchiati. Ma Bologna, soprattutto, deve tornare ad essere una città vivace”.
Appello rivolto ai cittadini o agli amministratori ?
L’impegno vale per tutti.
Rita Bartolomei