“Non abbassiamo la guardia Chiedo ai ragazzi di scaricare Immuni”
La sottosegretaria: «Abbiamo fatto bene a ricominciare le lezioni solo adesso, senza azzardare. Chi ha bruciato i tempi è ritornato indietro. I contagi aumenteranno ma saranno in numero contenuto»
Intervista di Margherita De Bac a Sandra Zampa su Il Corriere della Sera del 16 settembre 2020
Roma – La sottosegretaria alla salute, Sandra Zampa, ha vissuto il ritorno a scuola condividendo l’emozione dei due figli del ministro Speranza che la sera di domenica le ha twittato: “Stiamo preparando gli zaini”.
È stato un momento intenso anche per lei il suono della prima campanella dopo 6 mesi di silenzio: “Abbiamo fatto benissimo a ricominciare solo adesso, senza azzardare. Chi ha bruciato i tempi è tornato indietro, vedi Israele che ha ripristinato il lockdown”.
Debutto positivo?
“Dal punto di vista della salute non ci sono criticità. Le regole sono state comprese. Ora cominciamo subito a riflettere su cosa migliorare”.
Cosa si può fare?
“Tener conto da adesso in poi che la salute va considerata una variabile importante e deve determinare le scelte sulla scuola. Quanto è accaduto deve portarci a cambiare prospettiva”.
Invece finora la salute è rimasta fuori?
“Ero in Parlamento quando l’allora ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini, avviò la discussione sul provvedimento che avrebbe aumentato il numero di alunni in classe fino a renderle pollaio”.
I ragazzi con disabilità sono sempre i più sofferenti.
“Devono avere molto, molto di più. È una pecca. E qui a maggior ragione il sistema salute va coinvolto”.
Ancora polemiche sulla misurazione della febbre a casa. Ora il 118 dice che va fatta a scuola…
“Se si immagina che lo Stato possa rispondere da solo a tutte le esigenze senza demandare operazioni semplici come la misurazione della febbre, allora non ce la potremo mai fare a contrastare l’epidemia. Questo gesto quotidiano oltretutto ricorda a genitori e figli che c’è un problema e tutti dobbiamo collaborare”.
Durerà l’attenzione alle misure corrette?
“Questo è il pericolo, che con il passare dei giorni i buoni propositi si vadano perdendo. L’amore per la ripresa non deve esaurirsi come quello di certe coppie. Lunedì si è visto il meglio. I ragazzi sappiano che dai loro comportamenti dipenderà il successo. Conto molto, inoltre, sul ruolo dei referenti scolastici, figure previste dalle linee guida dell’Istituto superiore di sanità”.
Bilancio?
«Il sistema funziona. A parte qualche scontato, locale contrattempo tutto è andato liscio. Entro fine ottobre tutti i nuovi banchi saranno al loro posto, 2 milioni e 440 mila».
Avrebbe preferito un rientro compatto in tutta Italia?
«Penso che lo sforzo di considerare questo Paese come un unico pezzo farebbe bene a tutti. Dovremmo ripensare i rapporti di forza tra Stato e Regioni».
Scenari?
«Noi sappiamo già che la trasmissione aumenterà e che ci saranno più casi, ma non così numerosi. Sarà una crescita contenuta».
Cosa chiede ai ragazzi?
«Scaricate la app Immuni. Serve a non farsi beccare dal virus perché avverte subito se hai avuto contatti con un amico positivo. E studiate scienze, magari pensando di diventare scienziati».