Atti di Indirizzo – Mozione 1-00758
Seduta di Martedì 10 marzo 2015
La Camera, premesso che:
– uccisi, torturati, violentati, in alcuni casi sepolti vivi, decapitati e crocifissi: è il destino toccato a un numero imprecisato di minori iracheni vittime delle violenze dei jihadisti dello Stato islamico. Questo è quanto emerge dal rapporto della Commissione per i diritti del bambino delle Nazioni Unite, reso noto a Ginevra il 5 febbraio 2015 che denuncia che l’Isis uccide, tortura e violenta sistematicamente bambini e famiglie di gruppi minoritari in Iraq e nei territori occupati dal califfato. È così che trovano tragico e crudele fondamento le denunce di diverse organizzazioni che già dalla scorsa estate riferiscono di violenze inaudite ai danni dei minori delle zone occupate dai fondamentalisti islamici. Il rappresentante UNICEF in Iraq, Marzio Babille, aveva infatti già segnalato «il calvario cui venivano sottoposti i bambini e le bambine yazidi in fuga da Isis con le loro famiglie»;
– dal rapporto emerge un dramma di proporzioni immani che riguarda migliaia di minori irakeni, soprattutto appartenenti a gruppi quali yazidi e cristiani. In particolare, il rapporto denuncia «molti casi di esecuzioni di massa di bambini, così come notizie di decapitazioni, crocifissioni di bambini e sepolture di bambini vivi» oltre che segnalare il dramma dei bambini soldato e di bambini disabili addestrati, fin dalla tenera età, a combattere e molto spesso utilizzati come scudi umani, rapiti come schiavi del sesso, utilizzati come kamikaze e impiegati nella fabbricazione di ordigni esplosivi;
– dal rapporto emerge un quadro di una tale violenza e di una così grave violazione dei diritti umani, compiute su minori di età, da configurare la responsabilità di tutta la comunità internazionale e da imporre immediate e adeguate azioni a tutela di queste vittime prescindendo da qualunque collocazione geopolitica e da qualunque appartenenza religiosa;
– insufficiente è stata l’attenzione con la quale la comunità internazionale ha accolto queste notizie e sono ancora del tutto inadeguate le misure adottate a contrasto di questa violenza che non accenna a fermarsi. Non passa giorno infatti che non giunga un nuovo tragico aggiornamento. Pressoché sotto silenzio sono passate anche le notizie riguardanti le barbare esecuzioni e le violenze avvenute da parte del gruppo di Boko Haram, gruppo terroristico jihadista attivo nel nord della Nigeria, che utilizza minori in pratiche di addestramento militare e che nel mese di gennaio scorso ha organizzato attacchi suicidi utilizzando minori, soprattutto bambine, costretti a farsi esplodere in luoghi affollati;
– lo stesso gruppo terroristico, all’inizio dell’anno, si è reso responsabile di una strage di proporzioni inaudite, per efferatezza e per numero di vittime, compiuta nella città nigeriana di Baga: Amnesty International ha riferito, infatti, che il numero delle vittime potrebbe essere superiore a duemila e si tratterebbe soprattutto di donne, bambini e anziani;
– il quadro normativo di riferimento per la tutela dei diritti dei minori è costituito dalla Convenzione sui diritti del fanciullo sottoscritta a New York il 20 novembre 1989 e ratificata dall’Italia con legge 27 maggio 1991, n. 176 che, in particolare, prevede: all’articolo 6 che «Gli Stati parti riconoscono che ogni fanciullo ha un diritto inerente alla vita. Gli Stati parti assicurano in tutta la misura del possibile la sopravvivenza e lo sviluppo del fanciullo»; all’articolo 19 «Gli Stati parti adottano ogni misura legislativa, amministrativa, sociale ed educativa per tutelare il fanciullo contro ogni forma di violenza, di oltraggio o di brutalità fisiche o mentali, di abbandono o di negligenza, di maltrattamenti o di sfruttamento, compresa la violenza sessuale, per tutto il tempo in cui è affidato all’uno o all’altro, o a entrambi i genitori, al suo tutore legale (o tutori legali), oppure a ogni altra persona che abbia il suo affidamento»; all’articolo 35 «Gli Stati parti adottano ogni adeguato provvedimento a livello nazionale, bilaterale e multilaterale per impedire il rapimento, la vendita o la tratta di fanciulli per qualunque fine e sotto qualsiasi forma»; all’articolo 38 «Gli Stati parti si impegnano a rispettare e a far rispettare le regole del diritto umanitario internazionale loro applicabili in caso di conflitto armato, e la cui protezione si estende ai fanciulli. Gli Stati parti adottano ogni misura possibile a livello pratico per vigilare che le persone che non hanno raggiunto l’età di quindici anni non partecipino direttamente alle ostilità»;
– fino ad oggi la comunità internazionale ha reagito a simili efferati crimini con dichiarazioni di sdegno senza tuttavia mettere in campo un’immediata azione congiunta a tutela delle popolazioni, dei gruppi coinvolti dai massacri e dalle violenze e che, viceversa, accanto ad una strategia di lotta comune e concordata al terrorismo e a tutte le forme di fanatismo omicida, dovrebbe essere prioritaria una determinata e incisiva azione di protezione delle popolazioni colpite, in particolare dei soggetti più deboli quali donne, anziani e bambini sulla base della Convenzione succitata;
– l’odioso utilizzo di minori in azioni terroristiche e le agghiaccianti violenze perpetrate su di essi sembrano conoscere ormai una escalation senza fine che sta mettendo in pericolo le future generazioni delle popolazioni coinvolte e si configura come un crimine contro l’umanità,
impegna il Governo:
– a farsi urgentemente promotore presso i partner internazionali, ed in particolare presso gli Stati aderenti alla Convenzione sui diritti del fanciullo, nelle opportune sedi, di un’azione congiunta per la protezione dei minori presenti nei territori controllati dal califfato islamico dell’Isis e nelle aree sotto controllo di Boko Haram in Nigeria, come pure in tutti i territori ad alto rischio terroristico;
– a sostenere progetti e iniziative internazionali, anche attraverso il coinvolgimento attivo di organizzazioni internazionali operanti nel settore, atte a fornire aiuto e supporto ai minori oggetto delle violenze denunciate dal comitato delle Nazioni Unite sui diritti dell’infanzia e in tutti i territori coinvolti dal terrorismo internazionale;
– a sollecitare, attraverso le Nazioni Unite, in particolare l’Alto commissariato per i diritti umani e il Consiglio per i diritti umani, un’azione di monitoraggio sul rispetto dei diritti umani dei bambini nelle suddette zone.
Zampa, Gadda, Iori, Bergonzi, Iacono, Marco Di Maio, Gribaudo, Tidei, Pes, Sbrollini, Carrozza, Rubinato, D’Incecco, Amoddio, Capone, Boldrini, Marchi, Rossomando, Albini, Lenzi, Marchetti, Vazio, Mura, Senaldi, Misiani, Gasparini, Porta, Quartapelle Procopio, Piccione, Giuseppe Guerini, Chaouki, Scuvera, Valeria Valente