Triste e avvilente trovarsi a discutere ancora una volta di informazione come patologia della democrazia italiana.
Gli hanno impedito una esibizione solitaria nel salotto di “Porta a Porta”, e Berlusconi oggi accusa la Rai di essere nelle mani dei comunisti.
E lui e’ sicuramente bene informato, avendone parlato in tante occasioni direttamente con Agostino Saccà, come risulta dai verbali di intercettazione…
Chi non ricorda? L’assunzione di qualche ballerina avrebbe potuto dargli una mano a far passare dalle file dell’Unione a quelle della CdL qualche senatore (poi ci ha pensato, gratis, il pur meno avvenente Mastella).
Parliamo di un caso di disinteressata attenzione al valore ed al ruolo delle televisioni pubbliche. Colpevoli di avere respinto questa volta quello che Berlusconi ha troppe volte ottenuto in passato: uno spazio tutto per sé nel quale declamare promesse e sogni destinati a farci dimenticare i nostri problemi.
E chi non si diverte potrà sempre sintonizzarsi su un satellite e guardarsi un bel “faccia a faccia” tra Hillary, Obama, Mc Cain sognando di essere a casa propria.
Perche’ la’, in America, le idee chiare sul rapporto tra media e leader del Pdl le hanno gia’. Ce l’ha raccontato ieri il Wall Street Journal che definisce Berlusconi un “media mogul“, gigante dei media, un “politico disposto a tutto pur di tornare al potere. E questa non e’ una gran notizia per l’Italia”. Parola di Wall street Journal. Piu’ comunisti della Rai!