Scuola

Alle 20.30 arrivo alla Sala dell’Angelo per l’incontro con gli insegnanti. Prima di parcheggiare una telefonata “non aver fretta, il custode è in ritardo”. Quando arrivo trovo tutti ancora fuori, Il custode non è arrivato.

Così ci trasferiamo in un locale vicino, un’osteria nota in città. Questa cosa ricorda un po’ gli anni settanta e tutto sommato non mi dispiace.

Il gruppo dei professori e dei dirigenti scolastici (hanno dato vita al forum del Partito Democratico) che mi hanno invitato a questa serata di studio e lavoro non mollano facilmente.

Sistemiamo i tavoli e cerchiamo di parlare più forte della musica. Penso che davvero oggi il corpo docente della nostra scuola è composto da gente fortemente motivata, abituata a trovare sempre una soluzione. Poco dopo al locale arriva l’assessore Rebaudengo, avvisato da un provvido cartello messo sul portone della sala (la riunione si è trasferita al….”) e ci informa che ora il custode c’è e la sala è aperta.

Ci ri-trasferiamo e la riunione comincia. I temi sono quelli dell’autonomia scolastica, della scuola competitiva, della scarsità dei fondi per la scuola pubblica e della necessità di avere una riforma della scuola che preveda i tempi della sperimentazione.

Viene ricordato che l’ultima vera riforma è quella di Berlinguer, che la legge Moratti non è stata accolta con favore dalla scuola. Un’insegnate sottolinea l’importanza di prevedere i costi per i progetti. “Se devo sviluppare un progetto sul cinema e ho a disposizione una sola televisione…”.

Si discute molto del nuovo ruolo dei genitori, della necessità che le riforme della scuola possano essere attuate con i tempi della sperimentazione “e non interrotte prima ancora di cominciare”.

Questi insegnanti non hanno paura di affrontare il tema della valutazione, ma chiedono “dignità”. Vogliono tornare ad essere espressione di un sapere alto, vogliono essere messi in grado di esprimere autorevolezza e professionalità.

Qualcuno può sostenere che le loro richieste non abbiano ragione di essere accolte?