“Basta ostacoli su Ustica”, parlamentari Pd Bologna contro Giovanardi
Voto formale camere per “sollecitare risposta a rogatorie”
(DIRE) BOLOGNA- Il Governo rispetti la sentenza della giustizia italiana sulla strage di Ustica, decidendosi una volta per tutte a “favorire e non ostacolare la ricerca della verità”. E’ questo il senso della mozione che i parlamentari Pd di Bologna si apprestano a presentare al Parlamento. “Siamo determinati a portare il caso all’attenzione del Parlamento- spiega il senatore Walter Vitali, uno degli 8 firmatari- vogliamo che sulla questione si apra un dibattito anche nella maggioranza e che il Governo sia a costretto a venire allo scoperto: deve dire se sta con le sentenze della giustizia italiana o se sta con il sottosegretario Carlo Giovanardi”. Vitali e gli altri parlamentari che presenteranno la mozione (Gianluca Benamati, Rita Ghedini, Antonio La Forgia, Gian Carlo Sangalli, Donata Lenzi, Salvatore Vassallo e Sandra Zampa) ritengono infatti “vergognoso” quanto dichiarato ieri da Giovanardi a proposito della strage di Ustica.
“Finalmente la giustizia italiana ha riconosciuto, dopo 31 anni, il diritto al risarcimento per i familiari delle 81 vittime, e il rappresentante del Governo non trova di meglio che annunciare un ricorso contro quella sentenza” affermano in una nota i democratici, che già l’anno scorso presentarono un’interrogazione contro il sottosegretario, sempre a proposito del suo atteggiamento su Ustica. A quell’interrogazione, diretta al premier Silvio Berlusconi, rispose ‘a nome del Governo’ lo stesso Giovanardi. E allora adesso i parlamentari Pd ci riprovano e usano uno strumento nuovo, la mozione, con cui sperano di ottenere di più: vogliono che si apra un dibattito interno al Parlamento, nell’ambito del quale anche maggioranza e Governo prendano posizione. E chiedono anche “un voto, in modo che anche la maggioranza si assuma le sue responsabilità”.
La mozione imminente avrà poi come obiettivo quello di “chiedere al Governo di non contraddire i risultati cui la giustizia è pervenuta su Ustica”. La sentenza dei giorni scorsi del Tribunale di Palermo ribadisce infatti “la validità dell’impianto della sentenza-ordinanza del giudice Priore dalla quale risulta che il Dc9 dell’Itavia fu abbattuto e che vi furono responsabilità dei vertici dell’Aeronautica militare, che ostacolarono il lavoro della magistratura”. Una sentenza, quella di Priore, afferma Vitali, che “in realtà non venne mai messa in discussione nelle successive sentenze, dopo furono riviste solo singole posizioni di ufficiali dell’Aeronautica”.
Per il Pd è ora che il Governo riconosca e rispetti la sentenza, dandovi seguito. Come? “Sollecitando una doverosa risposta ai Paesi cui sono state rivolte rogatorie internazionali, Francia e Stati Uniti prima di tutto”, scrivono i parlamentari bolognesi del Pd.