Dalla strage del Salvemini un pungolo per il Parlamento
Alla Camera interrogazione del Pd per tutelare i parenti delle vittime
Articolo di Gabriele Mignardi su Il Resto del Carlino di Bologna del 14 gennaio 2010
Casalecchio – “La strage del Salvemini sia il punto di partenza affinché le vittime possano ottenere un equo riconoscimento culturale ed istituzionale a livello nazionale”. E’ la richiesta che i deputati bolognesi Sandra Zampa e Gianluca Benamati (Pd) hanno rivolto direttamente al Presidente del Consiglio dei Ministri con un’interrogazione presentata nei giorni scorsi alla Camera.
Approda così al Parlamento la principale istanza rilanciata dai familiari delle vittime del tragico incidente del 6 dicembre 1990. Il mese scorso, in occasione del ventennale del tragico fatto, l’associazione che li riunisce ha presentato il progetto di costituzione di un Centro per le vittime di reato e calamità, proprio con l’obiettivo di dare continuità e forza ad un’esperienza diventata già punto di riferimento per migliaia di persone. “La Regione prevede già l’erogazione di contributi alle associazioni ed alle organizzazioni di volontariato che operano a favore delle vittime di reati nel campo della sicurezza e della prevenzione dei reati. per la realizzazione di specifiche iniziative – scrivono Sandra Xampa e Benamati -. E la stessa Regione ha istituito la Fondazione emiliano-romagnola per le vittime dei reati compresi gli appartenenti alle forze di polizia nazionali e alla polizia locale, quando, da delitti non colposi, ne derivi la morte o un danno gravissimo alla persona”.
Un quadro normativo che viene giudicato ancora insufficiente anche da parte di Gianni devani, Roberto Alutto e Vittorio Gennari, rappresentanti dell’Associazione Vittime del Salvemini: “Giudichiamo positivamente l’iniziativa dei parlamentari bolognesi. Affinché in tema di risarcimento e di rappresentanza in sede giudiziaria e istituzionale i cittadini abbiano forza e diritti adeguati”, chiarisce Gianni Devani che fa riferimento al disegno di legge presentato già sette anni fa da un gruppo di parlamentari fra i quali il senatore Walter Vitali.
Un quadro ben presente a Sandra Zampa che aggiunge: “Vogliamo certamente porre l’esigenza di arrivare finalmente all’approvazione di una legge in merito. Abbiamo scelto la strada dell’interrogazione al Presidente del Consiglio dei ministri proprio per sapere se il Governo ritenga importante intervenire in questo ambito”.