Lettera di Sandra Zampa e di Albertina Soliani sul Corriere della Sera del 30 dicembre 2009

L’idea di un Sinodo della Chiesa cattolica sulla donna, proposta da Liliana Cavani e da Emma Fattorini, può segnare un’ epoca. Può infatti rappresentare, in una società che sembra avere smarrito la speranza di diventare migliore, un’ inversione di tendenza.

La voce delle donne sta cambiando il cammino dell’ umanità. Che la Chiesa lo interpreti è la grande scommessa di un Sinodo sulla donna: aprirebbe nella Chiesa lo scrigno di una sapienza millenaria che nella Scrittura e nella storia ha visto l’ umanità femminile protagonista, ma mai riconosciuta nel suo «genio» trasformatore, fino alla «Mulieris Dignitatem» di Giovanni Paolo II.

Sprigionerebbe il pensiero e le energie intellettuali delle donne e degli uomini della Chiesa, in modo particolare dei giovani, aprendo nuovi orizzonti alla teologia e all’ antropologia sviluppando nuove ricerche nella cultura, nelle scienze, nell’ etica. Darebbe nuova spinta a quel grande processo globale di umanizzazione e democratizzazione che vede oggi le donne in testa ai cambiamenti in Africa in Asia, in America Latina e in Europa, sul crinale del nuovo grande confronto tra l’ Occidente e l’ Islam.

Abbiamo avvertito la prova di un ascolto possibile, di un interrogarsi autentico nell’ intervista al card. Angelo Scola che il Corriere ha pubblicato il 23 dicembre. È evidente l’ esigenza di un dialogo autentico con le donne, su un piano di reciprocità, dopo il riconoscimento che da Giovanni XXIII in poi la Chiesa ha manifestato nei loro confronti, che non potrebbe che portare a una più ricca, efficace e autorevole espressione dello stesso Magistero. Il Sinodo è costituito dai vescovi che rappresentano le Chiese del mondo in unione con il Papa.

Un Sinodo sulle donne non può che essere, necessariamente, anche un Sinodo delle donne. Con una loro presenza significativa, con un universale dibattito preparatorio che avrebbe la forza di una grande costruzione comune. È in gioco, essenzialmente, il pieno riconoscimento della donna che è, fin dalla creazione, luogo teologico, antropologico e storico non sufficientemente indagato.

Dobbiamo continuare la discussione che è appena iniziata. Noi siamo testimoni nella politica italiana della grande capacità delle donne e della grande assenza delle donne sulla scena politica. Siamo convinte che anche in Italia nessun cambiamento sarà possibile senza di loro. Solo una spinta che venga dall’ esterno, da ogni angolo del Paese e da ogni luogo della società italiana, può suscitare una nuova riflessione pubblica.

In questo senso anche la Settimana dei Cattolici italiani in programma nell’ autunno 2010 a Reggio Calabria è un’ occasione da non perdere. Come non vedere la forza dirompente e rigeneratrice di una riflessione della Chiesa di fronte al mondo di oggi e per il mondo di oggi partendo dalle donne, attraverso le quali sta avvenendo la trasformazione del mondo? Rivivrebbe oggi nella sua Chiesa e con la sua Chiesa il dialogo così tenacemente voluto da Gesù con le donne del suo tempo.

Albertina Soliani, senatore Pd
Sandra Zampa, deputato Pd