“Il 24 aprile di novantasette anni fa ebbe inizio in Turchia il genocidio del popolo armeno. Quel giorno a Costantinopoli vennero arrestati, poi deportati e uccisi, i Capi della Comunita’ armena.

Il massacro non risparmio’ le donne, gli anziani, i bambini. Un milione e mezzo di armeni fu ucciso. La loro tragica e violenta scomparsa dalla storia e’ stata per troppo tempo avvolta dal silenzio della discreta diplomazia”. Lo ricorda, Sandra Zampa, deputata del PD e presidente del Gruppo d’amicizia parlamentare Italia-Armenia, che annuncia nelle prossime settimane la presentazione alla Camera di un progetto di legge per l’istituzione di una giornata in memoria di quel genocidio.

“E’ tempo – afferma – che la politica riconosca cio’ che la ricerca storiografica ha appurato: contro il popolo armeno fu attuato un vero e proprio sterminio razziale. Al punto che lo stesso termine ‘genocidio’ comparve nel 1943 per descrivere cio’ che stava accadendo per mano nazista ma con stretto riferimento a quanto avvenuto in Armenia”.

“Nella consapevolezza che solo e soltanto sulla giustizia si possono basare decisioni di pace e pacificanti per le relazioni tra i popoli e compiere passi ulteriori in direzione di una comunita’ piu’ coesa, – sottolinea Zampa – abbiamo predisposto un progetto di legge per l’istituzione di una giornata in ricordo del genocidio armeno. Un atto doveroso nei confronti della verita’ storica ma anche dei cittadini italiani della comunita’ armena d’Italia.

“Sono sempre piu’ numerosi – prosegue Zampa – i comuni italiani che hanno riconosciuto e condannato lo sterminio degli armeni e centinaia i parlamenti e le istituzioni che hanno fatto lo stesso (da ultimi il Parlamento della Svezia e la Commissione Esteri del Senato USA). La stessa Camera dei deputati italiana e’ stata tra le prime ad approvare una mozione in tal senso.

La Turchia che aspira giustamente ad essere riconosciuta come un paese membro dell Unione Europea, potra’ trovare nell ammissione delle proprie responsabilita’ storiche un elemento di sostegno a questa ambizione, come testimoniano le iniziative recenti di intellettuali ed esponenti della societa’ civile turca.

La verita’ della storia non deve far paura ai Paesi che ne sono stati protagonisti. Essa contribuisce a rendere piu’ forte e acuto il senso della giustizia e il valore della pace, la tutela dei diritti e il rispetto delle minoranze.