I parlamentari non si tirano indietro
Lettera al Corriere della Sera di Bologna del 2 giugno 2011
Caro direttore, la rubrica di Gianni De Plato merita davvero una risposta forte perchè grave é l’accusa che è sottintesa nelle sue parole e, soprattutto, falsa. I parlamentari, (anche quelli di spicco!) hanno fatto nella tragica circostanza del terremoto esattamente ciò che loro compete.
Sono, siamo rimasti in aula e nelle Commissioni -ambiente, cultura, lavoro, agricoltura, infrastrutture, finanze- a batterci perchè il governo faccia presto, il prima possibile, e nel miglior modo possibile, ciò che occorre.
Abbiamo fatto visite a Crevalcore, Galliera, S. Pietro, S. Giovanni, Cento e Pieve di Cento. Ieri e’ stata depositata una mozione al Senato, siamo intervenuti in aula sulla Magneti Marelli, fatto approvare una risoluzione sull’ agricoltura, presentato e svolto un question time, partecipato a riunioni per preparare il decreto sul patto di stabilita’. Abbiamo fatto una sottoscrizione di fondi.
Tutto questo in stretto raccordo con il presidente Errani (che ha dato davvero una bella prova di come si possa e debba lavorare in circostanze drammatiche come quella che ha colpito la nostra terra).
Al rientro da Roma nelle nostre citta’ ieri, molti tra noi sono andati a parlare con sindaci (straordinari per la loro dedizione) e amministratori, a incontrare i volontari che lavorano con il sorriso sulle labbra e ad ascoltare il dolore della gente. Alle quali si aggiunge altro danno quando li si costringe a leggere, e dunque a pensare, che sono abbandonati a se stessi.
Ma il secondo danno, grandissimo, e’ quello che in questo gioco al massacro (dove si spara ormai sui parlamentari come se fossimo al Luna Park con l’orso), colpisce non gli individui, ma il Parlamento, la piu’ alta istituzione del Paese. Dove siedono persone incapaci e disoneste, ma anche persone capaci e oneste.
A sparare nel mucchio si fa presto. La conseguenza e’ che si recide il legame con la societa’, si demolisce la speranza e la voglia di cambiare che tanti anche tra i parlamentari hanno e che magari e’ stata proprio la molla che li ha portati li’. “Non lasciateci soli” ha detto a Mirandola un composto signore in bicicletta.
Noi, del Pd, non li lasceremo soli. Per noi e’ un impegno, una promessa, un dovere. I giornali facciano il nome e il cognome di coloro che non manterranno fede all’impegno.
Sandra Zampa, Rita Ghedini, Donata Lenzi