Vi segnalo volentieri questo nuovo contributo di Giancarla Codrignani,
S.Z.
QUANTI HANNO PERSO IL SENNO?
Il Presidente del Consiglio aveva, dopo le elezioni – ed era la seconda volta – giurato fedeltà alla Costituzione. Nelle mani del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Tutti lo hanno visto, perché dopo tutte le elezioni la TV illustra le cerimonie di investitura dei nuovi governi.
Vogliamo ripercorrerne la sequenza?
Le elezioni danno la vittoria a una coalizione che ha indicato il suo rappresentante perché diventi Presidente del Consiglio. Costui viene convocato dal Presidente della Repubblica per l’incarico; l’incaricato accetta, poi indica la compagine governativa proposta; infine giura, e come lui giurano tutti i ministri. Il Presidente della Repubblica lo rinvia alle Camere perché presenti il programma e chieda la fiducia (che, sia pure solo teoricamente, potrebbe essere negata). Come mai non rimane impresso nella coscienza comune che la facoltà di governare viene dal Parlamento, dove risiede – in “tutti” gli eletti (opposizione compresa) – la sovranità del popolo?
Il Presidente della Repubblica è garante della Costituzione e rappresenta il paese intero, restando al di sopra delle parti. Finché vive il sistema parlamentare, solo il Parlamento è il luogo della rappresentanza del popolo sovrano che “fa” le leggi nel confronto democratico delle idee e non si limita a ratificare unicamente decreti governativi.
Possibile che un italiano con la licenza media o anche elementare possa ignorare che Berlusconi esercita le funzioni di governo solo nel rispetto delle garanzie costituzionali e non potrebbe pretendere di fare autonomamente quello che gli pare neppure se avesse avuto la maggioranza assoluta dei voti (cosa che non ha avuto il suo partito e tanto meno lui)?
Dire che è stato eletto dal popolo sarebbe una sciocchezza se non fosse una menzogna. Possibile confondere i sondaggi con i risultati elettorali e dimenticare la Costituzione?
Giancarla Codrignani