Il Governo adegui propri interventi sui minori stranieri non accompagnati alla Convenzione sui diritti dell’Infanzia ed alle indicazioni UE.

apr 22, 2009 Categorie: Parlamento ,Atti parlamentari
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Risoluzione sui minori stranieri non accompagnati

Doc. XXIV-bis, n. 1

 

Testo approvato dalla Commissione parlamentare sull’infanzia

 

 

 

La Commissione parlamentare per l’infanzia,

 

premesso che:

 

ai sensi della legge 23 dicembre 1997, n. 451, istitutiva della Commissione parlamentare per l’infanzia, la Commissione formula osservazioni e proposte sugli effetti, sui limiti e sull’eventuale necessità di adeguamento della legislazione vigente in materia di infanzia e di adolescenza in particolare per assicurarne la rispondenza alla normativa dell’Unione europea ed in riferimento ai diritti previsti dalla Convenzione sui diritti del fanciullo, fatta a New York il 20 novembre 1989 e ratificata con legge 27 maggio 1991, n.176;

 

tale Convenzione, ai sensi della quale (art. 1) sono definiti “bambini” gli individui di età inferiore ai 18 anni, rappresenta lo strumento normativo internazionale più importante e completo in materia di promozione e tutela dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, tra cui il diritto alla vita (art. 6), il diritto alla salute e a godere delle prestazioni sanitarie (art. 24), il diritto ad esprimere la propria opinione (art. 12) e ad essere informati (art. 13), il diritto al nome, tramite registrazione anagrafica, nonché alla nazionalità (art. 17), il diritto all’istruzione (artt. 28 e 29), il diritto al gioco (art. 31) ed il diritto ad essere tutelati da ogni forma di sfruttamento e di abuso (art. 34);

 

alla Convenzione sui diritti dell’infanzia si accompagnano due Protocolli opzionali che l’Italia ha ratificato con la legge 11 marzo 2002, n.46, concernenti rispettivamente la tratta dei bambini, lo sfruttamento a fini di prostituzione e pedopornografia ed il coinvolgimento dei bambini nei conflitti armati;

 

la Convenzione sui diritti dell’infanzia, negli articoli 22, 30, 32, 34, 35, 36, 38 e 39, prevede una tutela particolare a favore di alcuni gruppi di bambini e adolescenti in considerazione della loro maggiore vulnerabilità: si tratta dei minori in situazioni di emergenza, come i minori rifugiati e i minori impiegati nei conflitti armati; dei minori in condizione di sfruttamento economico, compreso il lavoro minorile; dei minori oggetto di abuso e sfruttamento sessuale; dei minori vittime di tratta o di altre forme di sfruttamento; infine dei bambini e adolescenti appartenenti a minoranze etniche o popolazioni indigene;

 

            nel quadro dell’attività della Commissione infanzia è stata deliberata lo scorso 23 ottobre un’indagine conoscitiva volta ad approfondire la condizione dei minori stranieri non accompagnati, ovvero dei minori immigrati nel territorio italiano ed ivi presenti in assenza di familiari;

 

tale indagine è volta in particolare a ricostruire il percorso di questi minori, una volta che abbandonano i centri di prima accoglienza per gli immigrati, dopo essere stati identificati come minori e pertanto esclusi dalla procedura di espulsione dal territorio italiano;

 

            con riferimento anche a questo tema la Commissione infanzia ha audito, fra gli altri soggetti: il Ministro dell’Interno, il Ministro degli Affari esteri, il Prefetto di Agrigento, il Presidente del Comitato per i minori stranieri non accompagnati, il delegato dell’ANCI alle politiche migratorie, l’Assessore della regione Sicilia con delega alla famiglia, politiche sociali e autonomie locali, nonché rappresentanti dell’UNICEF  e dell’associazione Save the Children;

 

secondo i dati forniti dal Comitato per i minori stranieri non accompagnati, i minori stranieri non accompagnati censiti al 31 dicembre 2007 erano in totale 7.548, di cui oltre il 74,6% sprovvisto di documenti di identità; dalla ripartizione per nazionalità di appartenenza di tali minori, emerge che le prime tre nazionalità registrate costituiscono oltre il 50% delle segnalazioni: Marocco 19,8%, Albania 17,2% e Palestina 14%; seguono l’Egitto 10,7%; l’Afghanistan 7,1%, l’Iraq 6%, la Serbia e il Montenegro 3,2%;

 

nell’audizione presso la Commissione Infanzia del 26 novembre 2008, il prefetto di Agrigento ha affermato che i minori stranieri non accompagnati in Italia rappresentano un fenomeno nuovo, che è andato sensibilmente crescendo negli ultimi anni, passando dai 789 minori del 2006 a 1450 nel 2007; in base ai dati forniti dalle autorità di Pubblica sicurezza, per l’anno  2008 il numero dei minori stranieri non accompagnati ammontava, nel mese di novembre, già a 1712;

 

            nell’ambito della stessa indagine conoscitiva sui minori stranieri non accompagnati, la Commissione Infanzia ha svolto una missione al Centro di identificazione ed espulsione degli immigrati a Lampedusa, allo scopo di verificare le condizioni di prima accoglienza dei minori ivi ospitati;

 

            le risultanze delle citate audizioni e della missione svolta, nonché i ripetuti contatti intercorsi fra la Commissione e gli organismi umanitari operanti nel settore dell’accoglienza agli immigrati, hanno concordemente evidenziato una situazione di grave allarme sociale;

 

infatti, una larga parte dei minori che vengono rilasciati dai centri di prima accoglienza affrontano un destino incerto, allontanandosi in molti casi senza lasciare traccia dalle comunità alloggio che li ospitano ed esponendosi così a pericoli di sfruttamento da parte della criminalità organizzata o a gravi rischi per la loro stessa incolumità;

 

a tale proposito, secondo le recenti dichiarazioni del Ministro dell’Interno, alcuni riscontri incrociati fra i dati dell’immigrazione clandestina dei minori e segnalazioni relative ad un possibile traffico di organi internazionale gettano un’ombra inquietante sulla scomparsa di numerosi minori stranieri;

 

risulta altresì che molte giovani donne arrivino nel nostro Paese in stato di gravidanza, anche a seguito delle ripetute violenze subite durante il viaggio verso l’Italia, e siano spesso costrette ad abbandonare il figlio nel centro di accoglienza dove sono ospitate;

 

            in alcuni casi, l’allontanamento dei minori dalle comunità ospitanti è conseguenza di un ricongiungimento con parenti o conoscenti sul territorio nazionale; in altri casi, l’allontanamento dei minori è principalmente da ricondurre alla insufficienza delle risorse finanziarie poste a disposizione degli enti locali su cui insistono i centri di prima accoglienza; ai Comuni sono infatti, nella grande maggioranza dei casi, affidati i minori con il provvedimento di tutela del magistrato, che segue alla prima accoglienza finanziata dal Ministero dell’Interno;

 

            per finanziare le comunità alloggio in cui vengono ospitati i minori stranieri, infatti, i comuni dei territori limitrofi alle aree di sbarco degli immigrati clandestini subiscono un carico finanziario talvolta insostenibile rispetto alle loro limitate dimensioni, che conduce spesso al dissesto finanziario dell’ente locale;

 

il fenomeno descritto presenta altresì preoccupanti connessioni con i flussi dell’immigrazione clandestina, gestiti dalla criminalità organizzata, spesso con base al di fuori del territorio italiano, a conferma dell’esistenza di gravi fenomeni di tratta di esseri umani, finalizzata allo sfruttamento di minori, soprattutto donne;

 

la gravità sociale dei fenomeni sin qui descritti e l’urgenza di individuare al più presto gli strumenti per una efficace tutela di questi minori e per l’affermazione dei loro diritti, accertando tutte le eventuali responsabilità connesse, induce la Commissione a porre all’attenzione del Governo la complessa problematica ora illustrata;

 

per una compiuta valutazione delle possibili soluzioni alla problematica testè illustrata, sarebbe utile considerare le conclusioni del 4° Rapporto di aggiornamento sul monitoraggio della Convenzione ONU in Italia, 2007-2008, pubblicato dal Gruppo di lavoro per la Convenzione sui diritti del fanciullo in Italia.

 

in particolare, nel citato Rapporto si raccomanda, in accordo con i principi e le disposizioni della Convenzione (soprattutto gli artt. 2, 3, 22 e 37), e nel rispetto dei bambini, richiedenti o meno asilo, che l’Italia:

(a) incrementi gli sforzi per creare sufficienti centri speciali di accoglienza per minori non accompagnati, con particolare attenzione per quelli che sono stati vittime di traffico e/o sfruttamento sessuale;

(b) assicuri che la permanenza in questi centri sia la più breve possibile e che l’accesso all’istruzione e alla sanità siano garantiti durante e dopo la permanenza nei centri di accoglienza;

(c) adotti, il prima possibile, una procedura armonizzata nell’interesse superiore del bambino per trattare con minori non accompagnati in tutto lo Stato parte;

(d) assicuri che sia previsto il rimpatrio assistito quando ciò corrisponde al superiore interesse del bambino, e che sia garantita a questi stessi bambini l’assistenza per tutto il periodo successivo;

 

a tale riguardo, sia il Comitato sui diritti dell’infanzia che la Rete europea dei Garanti dell’infanzia hanno raccomandato linee guida esplicite per la gestione delle operazioni di rimpatrio dei minori, secondo le quali il rimpatrio dovrebbe avvenire solo quando è rispondente al “superiore interesse del minore”, ovvero dopo opportuna verifica dei fattori di rischio diretto e indiretto;

 

come la Commissione parlamentare per l’infanzia ha potuto accertare nel corso delle audizioni svolte nell’ambito dell’indagine conoscitiva sui minori stranieri non accompagnati, molte famiglie già affidatarie di minori sarebbero disponibili ad accogliere in affido temporaneo anche minori stranieri non accompagnati;

 

 

impegna il governo

 

ad adoperarsi affinché ogni intervento, anche normativo, che influisca sulla condizione dei minori stranieri non accompagnati nel nostro Paese, risulti in armonia con i principi della Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza richiamati in premessa, nonché con la normativa dell’Unione europea e con le indicazioni del Consiglio d’Europa in materia;

 

ad adoperarsi affinché siano destinate adeguate risorse finanziarie a favore dei minori stranieri non accompagnati, anche per assicurare, in accordo con la Conferenza Unificata, la prosecuzione dei progetti e delle iniziative già avviate, quali ad esempio il “Programma nazionale di protezione dei minori stranieri non accompagnati”, che il Comitato gestisce con l’Anci.

 

ad intraprendere idonee iniziative, per definire – anche attraverso l’elaborazione di Linee guida –  criteri standard e procedure omogenee per l’identificazione dei minori stessi, la loro presa in carico, anche al fine di favorire la loro integrazione nel tessuto sociale del nostro Paese;

 

a garantire ai minori stranieri non accompagnati uno status giuridico in grado di poterli maggiormente tutelare;

 

ad adoperarsi per rendere effettivo l’esercizio del diritto d’asilo dei minori stranieri non accompagnati;

 

a coordinare, sempre in accordo con la Conferenza Unificata, le opportune iniziative per instaurare una rete di comunità alloggio estesa al territorio nazionale, evitando la concentrazione in alcune Regioni, come la Sicilia, attraverso cui ospitare i minori stranieri non accompagnati all’atto delle dimissioni dai centri di prima accoglienza, per ripartire equamente il carico finanziario di tale ospitalità e per evitare che la permanenza dei minori nell’ambito delle strutture sia condizionata da valutazioni di convenienza economica;

 

ad intraprendere idonee iniziative volte a verificare e controllare l’operato di tutte le strutture di accoglienza dei minori stranieri non accompagnati;

 

a promuovere affidamenti familiari temporanei di minori stranieri non accompagnati;

 

a verificare se i criteri utilizzati per l’adozione dei provvedimenti di tutela dei minori stranieri non accompagnati siano omogenei su tutto il territorio nazionale;

 

            a prevedere un rafforzamento delle funzioni del Comitato minori stranieri non accompagnati presso il Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali, per fronteggiare in maniera efficace la massiccia e crescente immigrazione clandestina di minori diretti verso il nostro territorio, che si è andata registrando negli ultimi anni.

 

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abc last apr 22, 2009 Categorie: Parlamento ,Atti parlamentari
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