Appello ai parlamentari per il bipolarismo e contro il ritorno al proporzionale
Nel difficile passaggio storico che è a noi di fronte, l’Italia ha più che mai bisogno di un governo che la guidi verso il futuro con forza e lungimiranza.
In democrazia un governo è forte solo se può dire di avere alle sue spalle un chiaro mandato dei cittadini fondato su una scelta tra diverse alternative politiche espresso a partire da regole condivise.
E’ questa l’esperienza che abbiamo maturato con maggiore compiutezza nel governo locale e regionale. E’ questa la direzione verso la quale vorremmo approdasse la lunga transizione della nostra democrazia ancora irrisolta.
Noi che, pur muovendo da posizioni nitidamente distinte e politicamente contrapposte, abbiamo imparato a riconoscerci nel corso di questi venti anni, vogliamo dichiarare tutta la nostra preoccupazione nei riguardi delle soluzioni che sentiamo avanzare in nome della governabilità per quel che riguarda la nuova legge elettorale.
In particolare vogliamo dichiarare la nostra ferma contrarietà ad ogni modifica normativa che sottragga ai cittadini, oltre alla scelta dei parlamentari, anche la scelta del governo.
Sarebbe questo un grave arretramento se la scelta del governo dovesse essere esplicitamente sottratta al giudizio degli elettori. Non meno grave sarebbe se lo stesso risultato fosse prodotto attraverso meccanismi che illudessero gli elettori sulla possibilità di indicare la guida del governo,sapendo tuttavia che, poiché nessun partito è nelle condizioni attuali di poter conseguire da solo la maggioranza parlamentare, il governo finirebbe non per essere scelto liberamente dagli elettori prima del voto, ma negoziato e deciso dai e tra i partiti dopo il voto così come accadeva nella prima stagione della Repubblica.
Guidati da questo convincimento i sottoscritti si adopereranno in modo concorde innanzitutto per illuminare i cittadini, già privati del diritto di scegliere i parlamentari, sul tentativo di privarli della possibilità di scegliere il governo, per ora a livello nazionale. Allo stesso tempo i sottoscritti si adopereranno affinché la scelta dei cittadini si svolga nel quadro di un confronto dialettico che superi le forme di contrapposizione pregiudiziale e sterile che hanno segnato in molti passaggi questi ultimi venti anni.
La democrazia dell’alternanza è una ricchezza inestimabile, che va difesa tanto dalla contrapposizione esasperata quanto dal ritorno alle tendenze consociative della Prima Repubblica.
Su questo, i sottoscrittori annunciano una campagna di adesioni tra i parlamentari e gli eletti nei territori regionali, per spiegare i limiti e le conseguenze delle proposte in materia elettorale che non consentissero all’elettore di scegliere i parlamentari e il governo.
Annunciano, altresì, una forte azione di contrasto in parlamento qualora la nuova legge ipotizzata dovesse essere quella anticipata nei giorni scorsi. Non possiamo accettare che dopo venti anni, invece di portare a conclusione la troppo lunga transizione, la nostra democrazia torni al punto di partenza.