Guazzaloca non può restare in due scarpe: o si candida o resta garante per la concorrenza.

ott 22, 2008 Categorie: Territorio ,Sul territorio
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BolognaBOLOGNA: PD A CATRICALA’, RUOLO GUAZZALOCA E’ INOPPORTUNO (ANSA) –

BOLOGNA, 22 OTT – I parlamentari bolognesi del Pd hanno inviato una lettera al Presidente dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, Antonio Catricala’, per sapere se non ritenga che il comportamento di Giorgio Guazzaloca, attualmente membro dell’autorita’, ‘ed in particolare la sua dichiarata disponibilita’ a considerare l’ipotesi di una candidatura per una determinata parte politica, sia profondamente lesivo del requisito di
notoria indipendenza che deve contraddistinguere l’operato dei membri della dell’Autorita’ di cui e’ membro e, conseguentemente, inopportuno’.

Nella lettera (firmata da Gianluca Benamati, Rita Ghedini, Donata Lenzi, Paolo Nerozzi, Arturo Parisi, Salvatore Vassallo, Walter Vitali e Sandra Zampa) i parlamentari pongono il proprio interrogativo dopo aver valutato le dichiarazioni e i comportamenti di Guazzaloca, che ‘appaiono ad ogni effetto riferibili ad un suo attivo impegno nella politica cittadina’, in relazione ad alcune norme di legge ed orientamenti della dottrina sul tema dell’indipendenza e del conflitto di interessi. (ANSA).

Al Presidente

dell’Autorità Garante della concorrenza e del mercato

Prof. Antonio Catricalà  

Gentile Presidente,

 

con riferimento alla Sua funzione di autotutela della indipendenza e credibilità dell’Autorità Garante della concorrenza e del mercato, Le scriviamo per farLe presente quanto segue.   

Il Signor Giorgio Guazzaloca, ex sindaco di Bologna e attualmente membro dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato, ha dichiarato in molte interviste di essere pronto a candidarsi nuovamente alla carica di sindaco di Bologna, nelle elezioni amministrative del 2009, “se i cittadini lo vorranno”;

 

per la sua ricandidatura si sono già raccolte migliaia di firme e si stanno svolgendo incontri e dibattiti, ai quali Guazzaloca partecipa pur non avendo ancora sciolto del tutto la riserva sulla sua eventuale candidatura a sindaco di Bologna, ma confermando comunque la sua disponibilità a “impegnarsi” in tale senso, disponibilità già annunciata in un incontro pubblico l’8 marzo scorso, reiterata nel luglio ed ancora successivamente; 

in questi incontri e interviste Guazzaloca, pur insistendo sul fatto che la sua candidatura non è ancora ufficiale, non si tira indietro nel rispondere a domande sul suo “programma”, proponendo possibili soluzioni da adottare per risolvere i problemi della città di Bologna, come la sicurezza, il potenziamento delle infrastrutture e i problemi economici delle famiglie;

 

in un’intervista resa al quotidiano “La Repubblica”, nella cronaca di Bologna, l’8 ottobre scorso, alla domanda  posta dal giornalista riguardo la possibile esistenza «di incompatibilità tra il suo ruolo di membro dell’Antitrust e la sua attività di “candidato ombra”, o comunque con il suo protagonismo nelle vicende politiche cittadine», Guazzaloca ha risposto «Non lo penso perché non esiste il problema. Il mio ruolo all’Antitrust è distinto e distante dal fatto che io mi occupi per passione, a titolo personale, della mia città»; 

da ultimo, nella giornata di ieri, 21 ottobre, nel corso di una conferenza stampa dal medesimo all’uopo convocata, Guazzaloca ha dichiarato “mi impegnerò in prima persona a costruire la Carta per Bologna, la base di un programma amministrativo” e “se ci sono le condizioni che ho auspicato all’inizio dell’anno prossimo formalizzerò la mia candidatura a Sindaco di Bologna” (fonti d’agenzia);

 

ci pare che tali dichiarazioni e comportamenti appaiano ad ogni effetto riferibili ad un attivo impegno di Guazzaloca nella politica cittadina.  Ricordiamo che l’articolo 10 della legge 10 ottobre 1990, n. 287 (“Norme per la tutela della concorrenza e del mercato”), al comma 2 stabilisce che “l’Autorità opera in piena autonomia e con indipendenza di giudizio e di valutazione (…). I quattro membri sono scelti tra persone di notoria indipendenza da individuarsi tra magistrati del Consiglio di Stato, della Corte dei conti o della Corte di cassazione, professori universitari ordinari di materie economiche o giuridiche, e personalità provenienti da settori economici dotate di alta e riconosciuta professionalità.”; il comma 3 dello stesso articolo prevede poi che “i membri dell’Autorità non possono esercitare, a pena di decadenza, alcuna attività professionale o di consulenza, né possono essere amministratori o dipendenti di enti pubblici o privati, né ricoprire altri uffici pubblici di qualsiasi natura. I dipendenti statali sono collocati fuori ruolo per l’intera durata del mandato.”;  la dottrina è decisamente orientata nel sostenere come l‘effettiva rispondenza ai requisiti di imparzialità e di competenza dei membri, richiesti dalle leggi istitutive delle autorità indipendenti costituisce uno dei profili di garanzia dell’indipendenza e dell’autorevolezza dell’organo (in questo senso, con specifico riferimento all’Autorità garante della concorrenza e del mercato, M. Passaro, Le Amministrazioni indipendenti, Torino, 1996, p. 193); 

autorevole dottrina sottolinea inoltre come “La neutralità pressoché assoluta delle funzioni dell’Autorità giustifica, e nello stesso tempo richiede, l’indipendenza dal governo. Quanto più il ruolo dell’autorità è assimilabile a quello di una sorta di magistratura della concorrenza e del mercato, tanto più forti devono essere le garanzie di indipendenza dal potere politico e dal potere economico.” (M.Clarich, Autorità indipendenti. Bilancio e prospettive di un modello, p. 111);

 

la dottrina è concorde anche nel ritenere che un membro dell’Antitrust non possa essere portatore di interessi “particolari”, pena la qualità e l’indipendenza che devono contraddistinguere il suo operato; nel documento conclusivo approvato dalla Commissione I della Camera dei deputati, al termine dell’indagine conoscitiva sulle Autorità amministrative indipendenti, nel corso della XIII legislatura,  fu oggetto d’esame anche la possibilità di prevedere per i membri delle Autorità un periodo di incompatibilità successivo alla scadenza dell’incarico.Tutto ciò premesso, chiediamo di sapere se Ella non ritenga che il comportamento di Giorgio Guazzaloca, ed in particolare la sua dichiarata disponibilità a considerare l’ipotesi di una candidatura per una determinata parte politica, sia profondamente lesivo del requisito di notoria indipendenza che deve contraddistinguere l’operato dei membri della dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato e, conseguentemente, inopportuno.

Bologna 22 ottobre 2008

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abc last ott 22, 2008 Categorie: Territorio ,Sul territorio
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