Il documento, condiviso da donne della politica e delle istituzioni, resta aperto alla sottoscrizione.
Roma, 15 febbraio 2017
Caro Segretario, caro Pier Luigi,
quale bene può venire al Paese, all’Europa, ai valori attorno a cui un popolo intero si è riconosciuto e alle conquiste che abbiamo strappato dalla divisione di una comunità e dalla lacerazione di una storia comune? Quale bene verrà da una scissione del Partito democratico? Difronte a noi stanno scelte che segneranno non solo le vite nostre e dei nostri figli, ma il futuro dell’umanità. Ogni giorno si leva qualcuno che chiede il consenso proponendo di mettere radicalmente in discussione i valori dell’uguaglianza, della solidarietà, del diritto e dei diritti. O ha già il potere per farlo. La divisione tra noi darà a loro più forza, non meno possibilità. Viviamo in un tempo segnato dal manifestarsi di fenomeni che pensavamo archiviati per sempre, che rimette in discussione anche diritti individuali conquistati spesso grazie al sacrificio o alla testimonianza di donne e uomini. Lo vediamo accadere nell’America di Trump ma ne sentiamo l’eco sempre più forte nel cuore della nostra Europa. Tutto questo fa paura. Saranno i più deboli e i più fragili a pagare se vinceranno. Solo da processi di unità, di integrazione, di pace potranno essere trovate le risposte che servono a noi e al mondo.
Bisogna fermarsi, bisogna mettere mano alla volontà di costruire, non di distruggere. Ricordate quanto lavoro e quanto impegno sono stati messi nella costruzione del Partito democratico? Ricordate quanto entusiasmo e quanta speranza hanno suscitato? Chiedetevi perché chi assiste da fuori a ciò che accade nel più grande partito del centrosinistra non comprende quali ragioni siano così importanti da decretare una scissione. Lasciateci dire il nostro sconcerto. Lasciate che lo decliniamo come donne e che scandiamo la parola: basta! Basta rese dei conti, basta gare a chi sarà più duro da vincere. L’unica vittoria che dobbiamo portare a casa riguarda il nostro Paese. Lo sapete anche voi che non è la divisione che serve a costruire. Abbiamo bisogno del contrario: più condivisione, più confronto,
più intesa, più fratellanza, più vicinanza.
Noi possiamo decidere il corso della storia dei prossimi anni. A partire dall’Italia, dall’Europa, dal Partito Democratico. La nostra responsabilità si gioca ora, in questi giorni, in queste settimane. Le nostre scelte non possono che essere coerenti con le attese della politica globale. Abbiamo nelle nostre mani, come settant’anni fa, il destino della democrazia. Tutto ci chiede di unire le nostre energie per affrontare la prova che ci attende. Dipende da noi il nostro futuro e quello delle giovani generazioni. Noi ci siamo, insieme tutto è possibile. Divisi muore la speranza.
Questa è la politica che noi vogliamo.
Sandra Zampa; Albertina Soliani; Flavia Piccoli Nardelli; Veronica Tentori; Franca Chiaromonte; Rosa Villecco Calipari ; Giancarla Codrignani; Anna Maria Carloni ; Maria Carla Rocca; Teresa Marzocchi; Grazia Rocchi; Donata Lenzi; Irene Deval; Susanna Cenni; Marilena Fabbri; Paola Boldrini; Alessandra Terrrosi; Vanna Iori, Marietta Tidei; Vittoria D’Incecco; Daniela Sbrollini; Maria Iacono; Teresa Piccione; Maria Luisa Gnecchi; Monica Cirinnà; Stella Bianchi; Marta Gellini; Manuela Ghizzoni; Maria Coscia; Mara Carrocci; Gea Schirò; Camilla Sgambato; Amelia Frascaroli
—