(AGI) – Roma, 26 novembre – “Ha ragione Debora Serracchiani: l’Ulivo ha (quasi) vent’anni e ancora inorgoglisce. Nessuno pensa che si debba ripartire da li. Nessuno pensa che si debba tornare li. E mi sembra che la confusione seguita alle parole di Bindi, immagino piu provocatorie che propositive, sia grande”. Lo dichiara Sandra Zampa, vice presidente dell’Assemblea nazionale del Partito Democratico.
“L’Ulivo e stato la culla del Pd – aggiunge Zampa – questo ci dice il simbolo del partito che racchiude in se alcune piccole foglie della pianta messa a dimora nel febbraio 1995 a Bologna. Fu Prodi a volere che venissero inserite nel simbolo. Ma non per essere consegnate all’archeologia. La cultura ulivista avrebbe dovuto e deve insegnare molto alle forze del centro sinistra: prima di tutto a cercare unità. Quindi ben difficilmente in nome dell’Ulivo si puo pensare a fondare un altro partito”.
“Si deve invece ricercare e costruire – conclude l’esponente democratica – e questo vale soprattutto oggi, un pluralismo reale dentro al Pd, nutrito di rispetto e capacita di mediazione. Questo lo dico rivolgendomi a chi oggi ha l’onore di guidare il partito. Tutto cio significa anche lavorare con le forze della sinistra per unire, non certo dividere, per stabilizzare il bipolarismo. Significa innovare nelle politiche mantenendo saldi pero gli ideali e i valori su cui il centro sinistra ha costruito la propria storia”.
(AGI)Ted