La vicenda della medaglia all’ex SS Wilhelm Kusterer da parte del sindaco di Engelsbran si è conclusa con il ritiro del riconoscimento da parte della Germania. Ne siamo soddisfatti in memoria dei caduti di quella strage che Don Giuseppe Dossetti, sepolto nel cimitero di Monte Sole, a due passi dai resti della chiesa di Casaglia, descrisse come “un crimine contro Dio e l’umanità”. Ne siamo soddisfatti per i familiari di quelle vittime e per la comunità di Marzabotto che ha così giustamente gridato tutta la sua indignazione. Lo siamo per tutta la nostra comunità, per la storia del nostro territorio, per il sacrificio compiuto da tante donne e uomini nella lotta contro il regime nazi fascista che ha oppresso la nostra gente e il nostro Paese.
Siamo soddisfatti, ma resta da comprendere come sia stato possibile che in Germania non fosse noto che l’autore della strage avesse subito una condanna in via definitiva a ben due ergastoli per crimini di guerra. Come sia possibile che proprio la Germania ignorasse le due sentenze emesse dal Procuratore militare Mario De Paolis, nel 2008 e nel 2009 e che queste non siano mai state eseguite.
Siamo soddisfatti, certo, che siano state ripristinate verità e giustizia. Ma dobbiamo vigilare perché la memoria resti viva, perchè non cali mai l’attenzione di ognuno di noi sui fatti della storia, perchè mai più abbia il sopravvento la “banalità del male” come la definì Hannah Arendt e mai più accada che azioni così atroci contro il genere umano possano rivestirsi, solo perchè il tempo è trascorso, del carattere della “normalità”.