Ora un accordo con gli altri Paesi Ue: chi parte e chi arriva dovrà fare il test
Intervista di Alessandro Troncino a Sandra Zampa su Il Corriere della Sera del 31 agosto 2020
ROMA “Ci attende una fase nuova. Dobbiamo provare a tornare alla vita di prima, senza avere paura, ma con grande attenzione”. Sandra Zampa, sottosegretaria alla Salute, rassicura, ma con cautela.
Come si fa a tornare alla vita di prima in queste condizioni? Si potrà viaggiare all’estero, per esempio?
“Con il ministro Roberto Speranza stiamo chiudendo un accordo di collaborazione perché ci sia una reciprocità con tutti i Paesi europei, a partire da Francia e Germania. Chi parte e chi arriva dovrà fare un tampone. È un modo per poter tornare a viaggiare, ma in sicurezza. Dobbiamo guardare ai giorni che ci separano dal vaccino con fiducia”.
Quanto tempo ci separa dal vaccino?
“Gli scienziati pongono il possibile traguardo tra la fine del 2020 e il 2021″.
Sei mesi di sofferenza. Nel frattempo tamponi a raffica, come vorrebbe Crisanti?
“Sì, nel frattempo dobbiamo aumentare di molto i tamponi. Il problema della carenza è largamente superato e i tempi si sono ridotti anche a 15 minuti”.
Non dappertutto. A Malpensa ci sono voluti giorni per avere i tamponi in aeroporto, al San Giovanni di Roma ci sono file di ore e attese di giorni per i risultati.
“Diciamo che tutte le Regioni dovrebbero fare uno sforzo. Alcune sono già bene organizzate, come l’Emilia-Romagna e il Veneto”.
Bastano i tamponi per stare tranquilli?
“No, ma quelli aiutano a individuare per tempo il virus e a circoscriverne l’effetto. Poi sarebbe fondamentale scaricare la app Immuni”.
È un po’ sparita dai radar.
“E invece serve molto. Siamo arrivati finalmente a 5 milioni di app scaricate, ma non basta ancora“.
Il lockdown resta un incubo per gli italiani.
“Non ci sarà. Nessun Paese ormai può permetterselo. Ci saranno al limite zone rosse, in quartieri, paesi o città”.
Non ci sarà, lei dice, ma i contagi aumentano e pure i ricoveri in terapia intensiva, anche se lentamente. Il virus è diventato più debole o è solo un’impressione?
“Il virus è lo stesso di marzo. Ma colpisce persone più giovani e il nostro sistema nel frattempo si è attrezzato. I posti nelle terapie sono cresciuti del 110 per cento. Interveniamo prima e meglio. Anche all’estero ci riconoscono l’efficacia della reazione. Mi ha telefonato poco fa Stefano Bonaga per farci i complimenti, avendo viaggiato in Europa”.
Mascherina, sanificazione e no assembramenti restano i mantra della sicurezza. Ma i negazionisti, vedi Vittorio Sgarbi, aumentano.
“Sgarbi lo trovo offensivo e volgare nei confronti dei medici e delle vittime. Spero che saranno presi provvedimenti seri contro di lui e contro le multe per le mascherine. Il suo unico problema è quello di mettersi al centro dell’attenzione”.
Flavio Briatore, fino a contagio, non era negazionista per protagonismo, ma probabilmente per questioni economiche.
“Sul Billionaire preferisco non commentare. Dico solo che il governo aveva indicato la chiusura delle discoteche come strada maestra nel decreto di luglio, anche se le Regioni potevano derogare”.
Il Cts è sotto pressione.
“Bisogna avere più rispetto. Crozza fa ridere quando prende in giro bonariamente Locatelli, ma certi attacchi volgari e certe critiche sono ingenerose per chi lavora giorno e notte, festivi compresi. Dovremmo ringraziarli”.
La scuola ripartirà senza insegnanti?
“No, mi aspetto che resterà a casa solo chi ha le condizioni di età e di morbidità che lo costringono a evitare l’aula”.