(DIRE) PD. ZAMPA: ORMAI È OLIGARCHIA, INSENSATO CAMBIARE REGOLE. CON LEI ANCHE RENZIANI VASSALLO, ZACCHIROLI ED ERRANI

Bologna, 27 luglio. – Cambiare le regole del Pd in corsa “è insensato e irragionevole”, quindi si prenda atto “che non si può cambiare lo Statuto”, e mercoledì, nella prossima direzione nazionale, “ci dicano quando viene fissato il congresso”. Anche perchè, ormai “anche Pippo Civati, i renziani, Rosi Bindi, Gianni Cuperlo e Andrea De Maria, sembrano avere delle posizioni vicine alle nostre su questo tema: lo Statuto non si cambia”.

A parlare, stamane in una conferenza stampa a Palazzo D’Accursio, è Salvatore Vassallo, promotore della petizione che chiede di convocare subito il congresso nazionale del Pd. Con lui, convinti sostenitori della stessa tesi, ci sono la deputata Sandra Zampa, e i consiglieri comunali a Bologna, Benedetto Zacchiroli e Francesco Errani. Mancano l’assessore comunale Matteo Lepore ed Elly Schlein, che però hanno già fatto sapere di essere d’accordo. Tutti, insomma, si schierano contro l’ipotesi lanciata ieri dal segretario nazionale del partito, Guglielmo Epifani, di limitare la partecipazione alle primarie per la scelta del sui successore. E Vassallo chiede a tutti di firmare la petizione. “Non mi aspetto che Cuperlo e i suoi sostenitori firmino quelle 15 righe – dice Vassallo – ma mi pare che quell’appello sia la traduzione di quanto pensano anche loro, o almeno non mi pare in contrasto”.

Zampa, da parte sua, che alla direzione di ieri non ha fatto in tempo a parlare (la riunione è stata sospesa), è convinta che quella proposta “se fosse andata ai voti sarebbe stata bocciata”. E “posso testimoniare che anche i segretari provinciale e regionale, Raffaele Donini e Stefano Bonaccini non erano d’accordo con l’ipotesi di chiusura delle primarie”. Ora, “bisogna dire basta, quella proposta è inaccettabile, mina la natura e lo spirito del Pd, dopo le lacerazioni che abbiamo subito, non va bene che l’oligarchia, ormai si può chiamarla così, sia così lontana dalla base”.

I dirigenti, piuttosto “vadano a farsi un giro e a sentire cosa pensa la gente”. Zampa, da parte sua, ha firmato la petizione di Vassallo e chiede al Pd “di smetterla di fare del male al partito e di fare il bene dell’Italia”, di non “distruggere uno strumento che è l’unica risorsa per il Paese”.

Adesso, quindi, è giunto il momento che “chi crede nel Pd alzi la mano, invece di adeguarsi alle neccesità del momento”, perchè “già abbiamo fatto soffrire fin troppo il nostro popolo, dato che oltre ad aver perso le elezioni, abbiamo fatto loro ingoiare dei rospi”. Anche al Governo, aggiunge, si parla di responsabilità, ma “questa non deve diventare ricattabilità e subalternità”.

Detto questo a chi chiede a Zampa e Vassallo se questa ulteriore spaccatura possa portare a una rottura definitiva nel partito, replicano che “sarà difficile far passare la proposta di Epifani, visto che nessuno è d’accordo“. Ma a questo punto Epifani si deve dimettere? “Lui è un traghettatore non avrebbe senso visto che stiamo per fare il congresso”, dicono in coro, poi Vassallo aggiunge: “Deve percepire di avere quel ruolo e anche che il Pd ha bisogno dio una leadership forte”.

Sulle primarie Zacchiroli usa poche parole: “Chiedo a Bonaccini e a Donini di twittare un ‘fermatevi’, perchè siamo ancora in tempo a bloccare delle decisioni scellerate”. L’indignazione “che mostriamo noi oggi, è l’indignazione di molti”. Per Errani, dopo aver abbassato gli elettori delle primarie dai 3,5 milioni del 2007 ai 3 milioni del 2009, oggi, limitarle ancora “significherebbe portare a zero la partecipazione”. La proposta di chiudere “è inaccettabile se vogliamo bene al Pd, anzi le primarie aperte, secondo me, andrebbero fatte anche a livello locale”.

(Asa/ Dire) 16:23 27-07-13