“Occorre mantenere i nervi saldi, siamo guidati dalla scienza e non dal capriccio, dalla paura o dall’ottimismo…”
Intervista di Di Paola di Marcantonio a Sandra Zampa su Elle del 24 febbraio 2020Tutto potevamo aspettarci tranne che la mattina dell’Apocalisse a Milano potesse esserci un cielo così terso. Supermercati e farmacie saccheggiate, treni e metro vuoti, scuole chiuse come cinema, teatri e musei, eventi cancellati, e un sole alto e caldo la cui luce di tutto parla fuorché di un Armageddon. Eppure, il Coronavirus è arrivato anche da noi e il bollettino è di più di 219 contagiati e 6 morti (i casi continuano ad aumentare di ora in ora proprio perché si effettuano sempre più test, ndr) il che rende l’Italia il terzo Paese al mondo con il più alto numero di casi solo dopo la Cina e la Corea del Sud. L’allarmismo ormai è diffuso e se, per dirla alla Recalcati, “il panico come reazione collettiva sorge per infezione psichica e non virale” è doveroso “resistere al panico”, appunto, perché “il panico alimenta sempre a dismisura il panico”. E noi italiani oggi stiamo sguazzando in una nube di panico che bene non ci fa.Così, raggiungere al telefono l’impegnatissima Sottosegretaria di Stato alla Salute del secondo governo Conte Sandra Zampa, ci ha aperto a diverse forme-pensiero positive. Il suo mantra a me dedicato lo condivido subito con voi: “non sia ipocondriaca, non serve a niente e nessuno”.
Abbiamo avuto lunedì più piacevoli, il buon cittadino come dovrebbe comportarsi secondo lei oggi?
Dovrebbe semplicemente seguire le indicazioni che sono state date: queste indicazioni non prevedono di abbandonarsi al panico perché è l’atteggiamento sbagliato col quale misurarsi, non prevedono l’assalto alle scorte alimentari, non prevedono cioè la stragrande maggioranza dei comportamenti che si sono manifestati…Noi media quanto siamo responsabili?
Essendo anche io giornalista e avendo esercitato la professione per molti anni, mi sento di dire che l’informazione e soprattutto l’enorme diffusione di notizie incontrollabili sui social produca un effetto profondamente distorsivo. Non siamo davanti a una emergenza, non siamo nelle condizioni di non poter gestire quello che accade. Al contrario stiamo adottando un principio di massima precauzione perché se si ferma subito il processo ovviamente diventa una cosa più facile da respingere. E quindi una battaglia che si vince più rapidamente e con meno feriti.La domanda però sorge spontanea: che senso ha chiudere le scuole e i cinema di Milano se molte aziende (come anche la mia) sono rimaste aperte?
Alcune Regioni hanno preferito eliminare tutte le situazioni aggregative, come quelle di un cinema, concerti o la scuola, dove per esempio i ragazzi sono magari meno attenti e più portati a scambiarsi anche fisicamente dei contatti. Questi potevano essere dei luoghi potenzialmente pericolosi, ma pericolosi è un termine sbagliato. Potevano essere luoghi potenzialmente più favorevoli al contagio. La Regione Lombardia ha escluso le attività professionali (come per esempio la sua), salvo che nella zona “rossa”, che è quella intorno al comune in cui è iniziato il focolaio. Ma per tutto il resto si è ritenuto che non paralizzare totalmente la vita di una regione importante come la Lombardia fosse una scelta corretta.Potrebbero esserci altre disposizioni da parte del Ministero della Salute o della Regione Lombardia nelle prossime ore?
Valutiamo giorno per giorno, è chiaro che l’andamento nei prossimi giorni ci dirà se le misure che abbiamo presto sono sufficienti, vanno riviste o corrette in maniera più rilassata.A Milano, per esempio, usciamo oggi dalla Fashion Week; io nel mio piccolo avrò respirato, stretto mani e baciato almeno un migliaio di persone da tutto il mondo. Anche la persona meno ipocondriaca d’Italia rischia di diventarlo oggi…
Non sia ipocondriaca, non serve a niente e a nessuno…Non crede che una manifestazione come la Milano Fashion Week avrebbe dovuto prendere le giuste precauzioni?
Giorgio Armani ha sfilato a porte chiuse… No, sinceramente no, credo che stiamo facendo il massimo e che in realtà il principio di massima precauzione ha portato a misure già severe. Sarebbero state fuori luogo misure più severe di queste. Non bisogna essere ipocondriaci, bisogna camminare su un cammino difficile dal punto di vista della comunicazione, perché non si può banalizzare ma non si può neanche lanciare forme allarmistiche di comunicazione.Qual è la giusta interpretazione del Coronavirus che dovremmo dare?
Il Coronavirus è un’influenza in forma grave, è un virus che non conosciamo ma che produce effetti come quelli dell’influenza. Senza usare il solito paragone che “l’influenza ha fatto più vittime del Coronavirus”, dal Coronavirus si guarisce. Questo va ricordato e compreso.Cos’ha il Coronavirus di diverso rispetto a un’influenza “normale”?
Che si diffonde a una grandissima rapidità, che un contagiato può contagiare 4 o 5 persone contemporaneamente e che queste persone se sono in condizioni di fragilità (hanno già problemi respiratori o sono molto anziani) rischiano di più. I decessi che ci sono stati coinvolgono tutti persone già molto anziane e molto malate, nel primo caso addirittura il test è stato fatto post mortem, non si può dire quale sia stata la motivazione che ha determinato il decesso…Come possiamo sopravvivere all’allarmismo da Coronavirus?
Occorre mantenere i nervi saldi, siamo guidati dalla scienza e non dal capriccio, dalla paura o dall’ottimismo. Non è un sentimento che ci deve guidare in questo momento. Capisco chi è ipocondriaco, ma non bisogna esserlo. Ha capito? Ho due nipoti che dal primo giorno sono in preda al panico, una ha girato tutto il tempo in questi giorni con la mascherina e quando le ho detto che non serve a niente lei ha risposto: “si ma tiene lontano tutti!”…Quanto ci sta mettendo in pericolo il Coronavirus?
Non abbiamo ragioni che ci facciano temere che fuori dalla zona del focolaio ci siano pericoli. Anche i casi di Piacenza sono tutti determinati da portatori di Codogno. Rintracciare da dove è cominciato serve anche a capire se la zona è circoscritta. Essere intervenuti subito serve a fare in modo che non si vada fuori da lì ora.Come si fa distinguere normali sintomi influenzali dai sintomi del Coronavirus? È meglio fare una verifica in più e in che modalità?
Le persone che sono in dubbio non devono chiamare il 118, è successo il primo giorno e questo ha impedito che si ricevessero anche chiamate di chi aveva invece un infarto in corso. Anche questo si chiama psicosi. C’è il 1500 al quale rispondono persone competenti del Ministero della Salute al cui chiedere informazioni. NON (e lo sottolineo a caratteri cubitali) NON bisogna andare al Pronto Soccorso perché ci potrebbero essere persone portatrici sane o già attive che possono trasmettere il virus e per di più nell’affollamento si produce il danno.Si è diffuso proprio da un ospedale infatti il primo caso…
Sì, a Codogno la prima persona che si è rivolta all’ospedale è stato dimessa e poi ri-ricoverata e ha contagiato i medici nel primo giro.Le mascherine sono davvero necessarie? Dovremmo usarle tutti in questi giorni?
Assolutamente NO, a chi non ha niente non servono a nulla. Anche andare a comprarle inutilmente facendo lievitare i prezzi e sottraendole a chi ha realmente bisogno non è opportuno. Hanno bisogno delle mascherine i contagiati, i medici perché devono maneggiare persone di cui lo non sanno se sono in presenza del virus, e le persone che non stanno bene perché devono evitare di respirare e/o dare o venire in contatto con le cosiddette goccioline che trasportano il virus.Eppure a Milano ci sono dei supermercati che se non hai la mascherina da ieri non ti permettono di accedere, fanno una specie di selezione all’ingresso…
Qui è la Regione Lombardia che deve intervenire. Bisogna diffondere delle istruzioni per l’uso. Sul sito del Ministero della Salute c’è un vademecum che è stato messo a punto dall’Istituto Superiore della Sanità con le 10 regole da seguire. Le persone devono seguire le regole che ci sono state date. Punto.Cosa le è sembrato più fuori luogo di quanto si è detto in questo lungo weekend? Chi non ha capito che dobbiamo tutti combattere contro il Coronavirus e non contro chi combatte il Coronavirus.
Mi è sembrato che Salvini abbia detto parole inopportune, improprie. Se lei prende la stampa internazionale, del focolaio in Francia, in Germania, non trova nessuna dichiarazione neanche dell’Estrema Destra che abbia usato l’argomento Coronavirus per fare politica. La salute non tollera questo, il tema è troppo delicato. È vero che ci sono differenze di opinioni tra gli stessi infettivologi, tra i grandi esperti non tutti la pensano alla stessa maniera, ed è per questo che non è semplice prendere una decisione.Si trova concorde con le decisioni prese nelle ultime ore dal Governo?
Sì, credo che il Governo abbia adottato la massima precauzione anche in presenza di pareri discordanti. È chiaro che se anche solo uno scienziato ha un parere rigorosissimo, se sei una persona intellettualmente onesta, devi scegliere la via più rigorosa. Ma attaccare il Governo che è stato l’unico ad aver messo, per esempio, in atto delle misure drastiche sui voli è un errore. Probabilmente a noi risultano tanti casi perché c’è stato un controllo a tappeto col tampone. Questo nessuno lo dice?