Il Decreto per l’editoria è solo la prima tappa nel percorso di riforma dell’intero settore

giu 26, 2014 Categorie: Media ,Media ,Sui mass media
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EDITORIA: ZAMPA (PD), DA LOTTI GIUSTA DIREZIONE, MODIFICARE EQUO COMPENSO

(Adnkronos) Roma, 26 giugno – “Il Decreto va nella direzione auspicata dai parlamentari del Pd membri della Commissione cultura della Camera nella risoluzione sull’editoria presentata alcuni giorni fa. Soprattutto per quanto riguarda il turn-over tra le generazioni di giornalisti. Rimane la grave questione del compenso di soli 250 euro per 12 articoli a favore dei free-lance”. Lo dichiara all’Adnkronos Sandra Zampa del Pd, membro della Commissione cultura della Camera dei deputati, in merito al Decreto per il Fondo straordinario dell’editoria firmato oggi dal sottosegretario Luca Lotti.

“Benché rivesta un ruolo di mediazione tra le parti – aggiunge Zampa – il governo deve impegnarsi per modificare la norma sull’equo compenso. Tenuto conto del numero di giornalisti italiani che svolgono un’attività ‘free lance’ è dovere del decisore politico fare in modo che sia garantito un compenso all’altezza degli standard di vita attuali. Si tratta sostanzialmente di rispettare il lavoro, uno dei cardini della politica del Partito Democratico”.

“A ciò però si affianca -continua Zampa- la soddisfazione per le norme sul turn over e sulle assunzioni giustamente legate al numero dei prepensionamenti. Nella giusta direzione anche gli sgravi fiscali, addirittura al 100% per le imprese editoriali che assumono a tempo indeterminato e l’obbligo di assunzione definitiva per il 20% del personale impiegato a tempo determinato, pena lo stop dei contributi statali”.

“Tale provvedimento è comunque da ritenersi una tappa -conclude Zampa- ci sono ancora diverse questioni da prendere in considerazione cui la risoluzione a mia prima firma fa riferimento: dal processo di riforma della disciplina per l’editoria digitale, definendo il prodotto digitale, alla razionalizzazione del sistema di sostegno alle agenzie di stampa, fino alla previsione di accordi tra le organizzazioni di rappresentanza degli editori e le società che svolgono attività di aggregazione di notizie (es. Google News), per individuare forme di remunerazione per l’utilizzo in rete dei contenuti editoriali”.

(Pol-Mon/Zn/Adnkronos) 26-GIU-14

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