Lettera al direttore del Corriere della Sera del 1 agosto 2015
Caro direttore,
ho letto il retroscena di Maria Teresa Meli con un certo sconcerto. Mettere insieme le mie parole sul caso Azzollini (scritte il giorno stesso e non ‘ieri’ come la giornalista segnala) con quanto accaduto nella vicenda Rai con il via libera all’emendamento soppressivo dell’articolo 4, mi è parsa una forzatura da eccesso di malizia. Potrei limitarmi a dire che essendo deputata, non ho partecipato al voto sulla Rai al Senato e che, dunque, non ho avuto alcun ruolo in quella vicenda ma capisco che non basta a rispondere al retroscena il cui obiettivo è stigmatizzare un comportamento ostile a Renzi nelle minoranze.
Assicuro dunque, a Meli e ai lettori, che quando ho qualcosa da dire lo faccio alla luce del sole e senza nascondermi, a volte fin troppo francamente e energicamente. Non è mio costume usare il voto un aula per denunciare cose che non mi vanno nel Pd. La vicenda Azzollini, per quanto mi riguarda, non è una scusa per danneggiare Renzi. È stato ed è un problema.
Non solo mio, ma di molti nostri elettori che sono confusi di fronte ai discontinui “si” e ai “no” dei parlamentari Pd, i quali dovrebbero semplicemente esprimersi circa l’esistenza del cosiddetto ‘fumus persecutionis’ e non trasformarsi in magistrati e giudici. Nella Giunta per le autorizzazioni i nostri rappresentanti avevano convenuto sulla mancanza dei presupposti per negare il via libera alla richiesta degli arresti domiciliari da parte dei magistrati.
Nessuno ha spiegato (prima del voto) perché si fosse cambiato idea. Per questo, ma non solo, ho detto che occorre confrontarsi sul tema della legalità. Mi pare che anche la vicesegretaria Serracchiani abbia espresso opinioni non dissimili dalla mia sulla vicenda Azzollini ma nessuno oggi la annovera tra i logoratori di Renzi. La mia esigenza di un confronto sul tema della legalità l’ho manifestata pubblicamente molti giorni prima del voto al Senato quando sono intervenuta all’Assemblea nazionale che il partito ha tenuto a Milano. Se vorrà conoscere le mie ragioni in proposito sono a disposizione di Meli, che so curiosa e intelligentemente. Con gratitudine per lo spazio che mi è concesso,
on. Sandra Zampa vicepresidente Pd