Roma, 9 maggio 1978 – Cinisi, 9 maggio 1978
Il 9 maggio 1978 furono ritrovati i cadaveri di Aldo Moro e Peppino Impastato.
Le vite di questi due uomini non si incrociarono mai, salvo per il giorno della loro morte che tragicamente coincise. Voglio ricordarli insieme per ciò che entrambe ci hanno insegnato: onestà, dirittura morale e coraggio.
A Roma, in via Caetani, il ritrovamento di Aldo Moro, dopo 55 giorni di prigionia, rapito e poi ucciso dalle Brigate Rosse, procurò una ferita al Paese che ancora non possiamo dire chiusa.
Aldo Moro era un uomo mite, saggio, che seppe interpretare ”i segni dei tempi” e che della politica non si servì mai per scopi personali, ma visse il suo impegno come servizio al Paese.
Il suo rapimento e la sua morte furono, lo sono ancora oggi, vissuti da tutti noi come il sacrificio di un uomo onesto, sottratto ingiustamente ai suoi affetti più cari e al suo Paese in un momento cruciale della sua storia democratica.
A Cinisi, un paesino a 30 km da Palermo, fu ritrovato il corpo di Peppino Impastato, dilaniato da una terribile esplosione. Peppino aveva impegnato tutto se stesso nella lotta alla mafia, mettendosi contro la sua stessa famiglia.
Le indagini sulla sua morte furono a lungo depistate ma, nel 1988, il Tribunale di Palermo inviò una comunicazione giudiziaria a Gaetano Badalamenti. L’inchiesta venne poi archiviata.
Solo sette anni dopo Badalamenti venne processato per l’omicidio di Peppino Impastato e l’11 aprile del 2002 il Tribunale emise la sentenza contro don Tano Badalamenti: ergastolo per l’omicidio Impastato, di cui viene identificato come mandante.
SZ