Auschwitz: chi ha compiuto quel viaggio non lo dimentica più

Intervento di Sandra Zampa all’incontro  ‘Son morto che ero bambino’’ i treni della memoria ad Auschwitz il 23 GENNAIO 2017 presso la Camera dei Deputati

La canzone del “bambino nel vento” da cui prende ispirazione il film che vedremo tra poco ha rappresentato per me e per molti della mia generazione un vero e proprio manifesto politico ed etico, oltre che esistenziale. Le parole che Guccini ci ha cantato: “io chiedo come può un uomo uccidere un suo fratello. Eppure siamo a milioni in polvere qui nel vento”, ci hanno accompagnato nella lettura delle pagine della storia contemporanea e ci hanno spinto a cercare di conoscere e sapere di più. Ci hanno spinto a farci domande e condividerle con altri, a cercare risposte dure da accettare.

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Quando l’anno scorso ho letto la notizia del viaggio ad Auschwitz di studenti della scuola media Salvo D’Acquisto di Gaggio Montano con monsignor Zuppi, fresco di nomina alla guida della diocesi di Bologna, e con Francesco Guccini ho pensato che era una iniziativa bellissima e molto necessaria. Nei 50 anni infatti che sono trascorsi dalla scrittura della canzone del bambino nel vento e il viaggio degli studenti  ad Auschwitz non c’è stato da affrontare solo il problema del tempo che passa e della memoria da conservare viva. C’è stato da affrontare, in questo tempo, il problema delle molte, troppe voci che si sono alzate per negare o ridimensionare la portata della Shoah, voci senza vergogna, e molti pericolosi ritorni di odio razziale, di violenza contro la diversità, di discriminazione.

Così, quando Nene Grignaffini mi ha chiesto di darle una mano per l’anteprima a Roma del film suo e di Conversano, sono stata felice di accettare e di coinvolgere Walter Verini, stimato collega parlamentare non solo per le sue relazioni con la comunità ebraica e con la città in generale ma per il grande lavoro svolto al fianco di Veltroni, prima in Campidoglio dove sono stati pensati i primi viaggi della memoria di studenti al campo di Auschwitz e poi in Parlamento dove, nella passata legislatura, ha organizzato con Veltroni più di un viaggio studio di parlamentari.

Chi ha compiuto quel viaggio non lo dimentica più: andare ad Auschwitz è davvero sentire quel vento che ti scuote e ti cambia. Questo è il valore dell’impegno che anche noi oggi qui vogliamo testimoniare, in questa Aula, assieme alla nostra speranza, di Verini e mia: che le ragazze e i ragazzi che hanno avuto la fortuna di compiere quel viaggio con due guide davvero speciali, come monsignor Zuppi e Guccini, prendano un giorno a loro volta il testimone e facciano in modo che altri giovani percorrano la stessa strada verso la consapevolezza e l’impegno e combattano con tutto l’impegno possibile perché arrivi finalmente il giorno in cui “il vento si placherà”.

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abc last gen 25, 2017 Categorie: Parlamento ,In Parlamento
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