da tempo seguiamo il lento processo di uscita dalla dittatura militare della Birmania e siamo in tanti impegnati a promuovere l’avvio di una democrazia reale in quel Paese. Il mondo ha riconosciuto ad Aung San Suu Kyi il primato di una pacifica ed efficace iniziativa di liberazione e riscatto del suo popolo e di ritorno a un regime democratico del suo Paese.
L’abbiamo ascoltata in Italia, in occasione della sua visita nel 2013, le abbiamo ribadito la disponibilità del nostro Paese a sostenere il suo sforzo perché la Costituzione della Birmania venga corretta nelle storture che impediscono l’esistenza di un sistema di reale democrazia.
Chi l’ha applaudita a Bologna, in occasione della consegna della laurea honoris assegnatale all’indomani dalla cessazione degli interminabili arresti domiciliari, ricorderà con profonda commozione e rispetto le sue parole sul primato del diritto e della legge come fondamento della pacifica convivenza sociale.
La scadenza con l’appuntamento elettorale in Birmania si avvicina.
La Costituzione impedisce ad Aung San Suu Kyi di potersi candidare e continua a riservare ai militari una quota di seggi parlamentari decisiva (25%) per ogni pronunciamento. Sull’opportunità e l’urgenza delle modifiche costituzionali si è pronunciato anche il Parlamento italiano, approvando nel 2014 una Risoluzione in continuità con il lavoro svolto da deputati e senatori nelle legislature precedenti.
Occorre muoversi ora con tutta la determinazione di cui siamo capaci. Per questo sottopongo alla vostra attenzione il testo di una petizione da sottoscrivere. Grazie per quanto farete. Ogni piccolo passo concorre a percorrere anche il più lungo cammino.
Con amicizia,
S.Z.
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Aung San Suu Kyi veramente libera: cambiamo la Costituzione birmana
Oggi in Birmania la Costituzione, varata dalla giunta militare nel 2008, impedisce ad Aung San Suu Kyi, Premio Nobel per la Pace e leader dell’opposizione, di candidarsi alla Presidenza del Paese.
L’articolo 59 (f) impedisce ad Aung San Suu Kyi di concorrere per la Presidenza, perché ha legami familiari con stranieri: i suoi due figli sono cittadini britannici. E’ una norma “su misura” per impedire al suo popolo di eleggerla e a lei di assumere la guida della Birmania.
Da più di un anno Aung San Suu Kyi chiede di cambiare questa Costituzione. Nel Paese cinque milioni di cittadini hanno firmato una petizione promossa da NLD e dal movimento democratico per il cambiamento della Costituzione.
Il popolo Birmano è privato della possibilità di eleggere lei alla Presidenza e tutti i suoi rappresentanti in Parlamento.
Le prossime elezioni politiche, che dovrebbero tenersi nell’ottobre 2015, devono essere “libere davvero”.
Per questo chiediamo alle massime cariche del governo birmano di cambiare l’articolo 59 (f) della Costituzione e consentire ad Aung San Suu Kyi di candidarsi alla Presidenza del Paese con una legge elettorale equa.
Petizione Internazionale promossa dall’Associazione per l’Amicizia Italia-Birmania
Primi firmatari:
DESMOND TUTU, Premio Nobel per la Pace
ROBERTO BAGGIO, Peace Submit Award
SANDRA ZAMPA Deputata, Presidente Associazione Parlamentare “Amici della Birmania”
ALBERTINA SOLIANI, già Presidente dell’Associazione Parlamentare “Amici della Birmania”
FLAVIA PRODI, Docente di Scienze Politiche Università di Bologna
GIUSEPPE MALPELI, Presidente dell’Associazione per l’Amicizia Italia-Birmania
VALERIA FEDELI, Vicepresidente Senato della Repubblica
IVANO DIONIGI, Rettore Università di Bologna
SILVIA COSTA, Presidente Commissione Cultura del Parlamento Europeo
PATRIZIA TOIA, Parlamentare Europea
RITA GHEDINI, Presidente Lega Coop Bologna
NATALIA BORRI, Presidente The Ad Store Italia e New York
LILIANA CAVANI, Regista
ROBERTA MORI, Presidente Nazionale delle Commissioni di Parità
LIA QUARTAPELLE, Deputata Commissione Esteri Camera dei Deputati
CARLO FERRARI, Associazione per l’Amicizia Italia-Birmania
SARA AVANZINI, Associazione per l’Amicizia Italia-Birmania
Firma la petizione: la trovi qui in Italiano e qui in Inglese.
SUPPORTO INTERNAZIONALE
Questa è una campagna globale partita dall’Associazione per l’Amicizia Italia-Birmania. Altre persone stanno lanciando la stessa petizione in altri Paesi coinvolgendo normali cittadini ed esponenti del mondo politico e culturale.
Se non esiste ancora una petizione nel tuo Paese e desideri iniziarne una, puoi scrivere a asskreallyfree@gmail.com inserendo il tuo Paese nell’oggetto dell’email.
Twitter Hashtag: #AungSanSuuKyiReallyFree