Onorevole Zampa,

sono Alessia, una ragazza di 19 anni molto appassionata di politica e iscritta al PD. Il 10 giugno, al circolo di Trionfale a Roma, c’è stata un’iniziativa molto interessante in cui, con Matteo Orfini, si è analizzato il recente voto amministrativo. Tra le tante tematiche toccate, si è naturalmente discusso delle primarie. Io, come molti, le reputo uno strumento indispensabile di partecipazione realmente democratica.

Bisogna senza dubbio regolamentarle in modo rigido e preciso, per evitare eventuali storture che ne possono derivare, ma sono assolutamente fondamentali per un partito che si chiama Democratico.

Trovo dunque assolutamente condivisibile il documento firmato da lei e altri parlamentari, nel quale si richiede di effettuare le primarie per la scelta dei deputati, candidati alle prossime elezioni politiche.

Proprio a questo proposito ieri Orfini ha fatto notare un’apparente contraddizione: come mai questa richiesta viene proprio da lei, che, secondo lui, senza liste bloccate ora non starebbe in parlamento?

Inizialmente non avevo dato molta importanza alla cosa, ma tornando a casa ci ho riflettuto un po’, ed credo che le affermazioni di Orfini meritino una risposta. Reputo il suo dubbio assolutamente legittimo, ma credo anche che possa essere rivolto a tutti i parlamentari eletti, e non solo a lei, che, insieme ad altri, ha deciso di fare una battaglia giusta e di democrazia.

La ringrazio anticipatamente e autorizzo la pubblicazione della mia email.

Alessia Fortino

Cara Alessia,

sono io a doverla ringraziare. Le primarie sono state da sempre oggetto di tensione e polemica tra chi ha concorso a far nascere il Pd come un partito nuovo e coloro che l’hanno pensato come un nuovo partito, il contenitore cioè di vecchie culture politiche più o meno ammodernate.

Quel partito si chiama democratico perché assume pienamente l’articolo della Costituzione laddove essa ci dice che la sovranità appartiene al popolo. Il Pd, come l’hanno pensato i suoi padri, è un partito nuovo nato come strumento dell’esercizio della sovranità dei cittadini. In questo solco si collocano certamente le primarie.

Ma veniamo a me. Potrei cavarmela rispondendo che quella legge che nomina i parlamentari senza lasciare ai cittadini il diritto di scegliere l’ho subita come tanti altri colleghi e come tutti gli italiani. Di certo l’ha subita e pagata il Presidente Prodi, al cui fianco ho avuto l’onore di lavorare in quei giorni così difficili e appassionanti. D’altra parte fu fatta proprio per limitare o impedire la vittoria.

Ma voglio farle notare che io, a differenza di Orfini che come parte del Pd era contrario, sono stata seduta serate e serate a un tavolino (e uno me lo sono anche comprato per soddisfare la richiesta popolare) per raccogliere le firme necessarie a rendere possibile il referendum per abrogare il Porcellum. Siamo stati in tanti sulle piazze d’Italia a compiere un’impresa che sembrava disperata.

Credo che questo dimostri che alle mie parole (il porcellum va cancellato) hanno fatto seguito i fatti. Non credo lo possa dire Orfini. Infine mi piacerebbe sapere come Orfini commenta oggi la giusta e saggia decisione del segretario Bersani di indire primarie aperte.  Quando le abbiamo chieste noi a lui ( e ahimè, ad altri) è sembrato un atto di lesa maestà.

Chissà come mai è così difficile per qualcuno capire che il nostro Paese sta vivendo una drammatica crisi della democrazia e che il compito della politica oggi, é, prima di tutto, quello di riconquistare autorevolezza e credibilità. Chi si troverà a governare – sperabilmente noi- avrà bisogno di un largo e convinto consenso per portare a termine la transizione infinita che impedisce all’Italia di cambiare e diventare un paese migliore.

Con amicizia, Sandra Zampa