Carissime amiche, carissimi amici,

desidero condividere con voi le ragioni della mia scelta a favore di Pier Luigi Bersani per le imminenti primarie di coalizione con la quale saremo chiamati ad indicare il candidato Premier del centrosinistra. Nei prossimi giorni (con ogni probabilità sabato 13 ottobre), sarà annunciata la mia adesione al Coordinamento provinciale per  Bersani Presidente. Ma voglio essere io a spiegarvi le mie ragioni prima che sia data comunicazione pubblica della mia adesione a questo semplice  (e temporaneo) organismo politico.

La prima ragione sta nel fatto stesso che le primarie si possano svolgere: una norma statutaria prevedeva che il segretario del partito fosse “di diritto” l’unico candidato alla premiership alle primarie di coalizione. Quella norma è stata rimossa per volontà dell’attuale segretario del partito, Bersani. Non si tratta solo di una decisione “coraggiosa”, -anche perché contrastata tra l’altro da molti degli stessi sostenitori del segretario-, ma di una decisione saggia e lungimirante. Far politica significa “mettersi in discussione” (esercizio sempre utile),  e affrontare il rischio della scelta. Ma in questo momento storico, mentre le cronache ci riportano ad anni tremendi per il nostro Paese, quale furono quelli di Tangentopoli, Bersani ha saputo dimostrare con la propria scelta di avere compreso pienamente la necessità di assicurare al Paese un governo solido guidato da un leader autorevole con un programma condiviso. A questo servono le primarie correttamente intese: ad acquisire autorevolezza e ad avviare un confronto sui contenuti programmatici.

Tra le ragioni della mia scelta e’ centrale la linea politica che Bersani ci ha esposto più volte e, da ultimo, anche in occasione dell’Assemblea del 6 ottobre. In un Paese “stremato e indebolito” occorre rimettere al centro delle politiche di governo il tema dell’equità sociale o, se volete, delle enormi disparità sociali. Riformismo non può significare che si taglia e si riduce lo stato sociale, che le parità di opportunità che la Costituzione ci indica diminuiscono, che il diritto al lavoro e la sua dignita’ non vadano poste al primo posto. A questo serve il rigore dei conti pubblici.

Questo ci ha insegnato l’Ulivo. La mia scelta per Bersani Presidente e’ stata dettata anche dalla sua chiara determinazione a un rinnovamento della classe dirigente del Partito. Nella sua fatica e nel suo impegno in questa azione gli saremo accanto. Tra le ragioni per scegliere Bersani c’e’, ancora, l’ottima prova di se’ che ha saputo dare ogni volta che ha assunto responsabilita’ di governo: come Presidente della Regione Emilia Romagna, poi al governo. La crisi che attraversa l’Italia, lacera vite e mette in discussione speranze, e’ incredibilmente lunga e profonda: Monti ha fatto quel che la contingenza storica esigeva, ha salvato l’Italia che la destra aveva ormai condotto al tracollo finale. Bersani ne e’ consapevole, ama e conosce l’Europa, e comprende che insieme all’Europa ci salveremo, senza l’Europa, o lontani da essa, ci perderemo. E anche questa passione per l’Europa e i suoi valori fondanti ce l’ha insegnata l’Ulivo.

Concedetemi infine una annotazione che riguarda le qualita’ umane di Bersani: e’ un uomo leale e coerente, un lavoratore infaticabile che non ha mai posto le proprie ambizioni personali in testa alle sue scelte.

Prima di chiudere questa riflessione voglio chiarire un’ultima cosa: siamo chiamati a scegliere “a favore” e non “contro” questo o quel candidato. Siamo chiamati al rispetto di tutti: le primarie ci faranno bene vissute cosi’. E tutti insieme, dopo, al lavoro, uniti dalla voglia di vincere, dalla passione per i nostri ideali e dall’amore per il nostro Paese.

Con amicizia, Sandra Zampa